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Il Cholismo è morto, è nata una nuova filosofia. E' solo un sogno Simeone in A in estate?

Il Cholismo è morto, è nata una nuova filosofia. E' solo un sogno Simeone in A in estate?
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:15Serie A
di Marco Conterio

Lo shock più grande dell'ultima giornata di campionato in Spagna è stato il clamoroso ko dell'Atletico Madrid di Diego Simeone contro il Getafe. Josè Bordalas, uno che ha strategie difensive da far impallidire Nereo Rocco, è riuscito a scardinare il castello del Cholo proprio con le sue armi antiche. Il tecnico della squadra dei sobborghi di Madrid è uno dei più criticati e additati per quello che viene considerato un 'non gioco', una Maginot continua e poi la ricerca dell'episodio, della ripartenza, del piazzato, per sbloccarla, pareggiarla oppure anche per deciderla. Diego Pablo Simeone, che oggi proverà la remuntada dopo il 2-1 del Bernabeu, battuto su quello che era il suo antico territorio.

Antico perché il Cholismo è morto, Simeone è probabilmente agli ultimi giri di valzer nella Madrid blanco y roja e si è dimostrato camaleonte capace di cambiar pelle e mutare forma. Vedere l'Atleti adessi è bello e pure divertente, il che pare un paradosso se paragonato a quel verrou antico che metteva in scena nelle grandi sfide d'Europa e di Spagna fino a qualche tempo fa. Prendiamo intanto i freddi numeri: l'Atletico ha segnato 44 reti con sole 18 subite. Il Madrid ne ha fatti 57, perché Carlo Ancelotti non tramonta mai e figuriamoci in questo nuovo ciclo di Galattici targato Florentino Perez, nonostante più di un inciampo d'inizio percorso, ma subiti 26. C'è un dato interessante che parla del possesso palla e che si è profondamente trasformato nei biancorossi che si attesta intorno al 45-50% nei big match (addirittura oltre il 70 nella gara di andata col Real). Il gioco del Cholo ha mantenuto gli stessi cardini di sempre: disciplina, intensità, aggressività ma l'approccio è più offensivo. Prima era un pragmatismo difensivo, 4-4-2 rigido con blocco basso, transizioni rapide e la ricerca ossessiva della soluzione del piazzato. Negli ultimi anni Simeone ha mutato tanto pelle, il suo gioco è diventato proattivo: costruzione dal basso, pazienza, l'arrivo di Luis Suarez fu la chiave di volta e quello di Julian Alvarez il passaggio decisivo. E' passato da esterni difensivi a giocatori capaci di attaccare, da Carrasco in poi. Si è affidato a calciatori imprevedibili, come Antoine Griezmann, cercando comunque di tenere come capisaldi del suo gioco intensità e grinta. Ha alzato tantissimo il baricentro, adottando anche un pressing alto.

Un Cholismo moderno. Che si è adattato al talento dei suoi giocatori e alla rosa che con Andrea Berta, ora destinato ad andare all'Arsenal, ha costruito nel corso dei mesi e degli anni. Chissà che non sia l'ultimo giro di valzer, questa stagione, sulla panchina dell'Atleti. Un Simeone moderno, all'apice della sua trasformazione. Per poi volare altrove. Magari in Serie A, con un giro di panchine pazzesco che chissà che non coinvolga anche il Cholo...

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