Verona, Ngonge: "La retrocessione non era un'opzione. Qui grazie a Sogliano"
"Scegliere Verona? L'ho fatto grazie ai buoni consigli ricevuti da mio padre e dai miei agenti, oltre all'ottima conversazione avuta con il direttore sportivo Sogliano prima di arrivare qui". A dirlo è Cyril Ngonge, attaccante dell'Hellas e protagonista dello spareggio salvezza contro lo Spezia, vinto per 3-1 grazie a una sua doppietta. "Non ho mai pensato di non rimanere in Serie A, di non giocarci nella prossima stagione. Per me la retrocessione non era un'opzione, sono arrivato qui con un obiettivo e avrei potuto fare qualsiasi cosa per raggiungerlo".
Però poteva sembrare una scommessa, a gennaio, arrivare al Verona...
"Non l'ho vissuta come una scommessa, bensì come una opportunità. Questo grazie alla visibilità che la Serie A ti concede e sapevo di potere mostrare le mie capacità al mondo".
Quali sono i suoi obiettivi?
"Nella prossima stagione vorrei avere un impatto ancora maggiore sulla Serie A. Sperando di giocare una stagione completa".
E quali i suoi sogni?
"Il mio sogno è sempre stato quello di giocare per l'Arsenal. Però ora sono in Italia, mi piace tantissimo e quindi potrei anche volere rimanere. Scherzo, ovviamente".
Da ragazzo era considerato come un predestinato. Cos'è successo?
"Alcune pessime decisioni quando ero ancora un giovane calciatore, ma anche l'entourage che era intorno a me non ha fatto le scelte giuste. Queste sono le ragioni. E poi, come sempre, c'è anche un po' di sfortuna".
Cosa succederà in estate?
"Il mio futuro al momento è chiaro. Ho ancora due anni di contratto con il Verona, quindi direi che è questo".