Ennesimo caso da tribunale per lo Sporting (contro l'Inter): dopo Leao tocca a Joao Mario

Lo Sporting di Lisbona, dopo il caso Rafael Leao - vinto contro il Lille e il giocatore di un paio di anni fa - ha intenzione di andare fino in fondo anche per Joao Mario. I biancoverdi, dopo avere chiesto nel 2022 una richiesta di risarcimento da 30 milioni di euro per una clausola contenuta nel contratto del giocatore, hanno visto rigettata una richiesta da parte della FIFA. Il seguente appello al CAS ha avuto come conseguenza un'udienza fissata per il prossimo 9 dicembre.

Ma qual è la circostanza? Nel 2021, dopo una grande stagione di Joao Mario con lo Sporting, c'era l'intenzione di mantenerlo in rosa. Per questo era stata imbastita una trattativa con l'Inter per il giocatore: 3,5 milioni di euro ritenuti insufficienti da parte dell'Inter che rischiava una minusvalenze, impossibile da recepire in quel momento. Dopo un incontro in sede interista, Joao Mario aveva risolto il contratto con il club nerazzurro e poi si era accasato, gratuitamente, al Benfica. Questo aveva fatto andare su tutte le furie la dirigenza dello Sporting che aveva annunciato guerra perché, a loro modo di vedere, sembrava un modo per eludere la clausola da 30 milioni firmata nel 2016. Insomma, una situazione ingarbugliata che potrebbe diventarlo ancora di più nei prossimi mesi.

Questo quanto contenuto nel bilancio 2023 dell'Inter sulla questione. "In data 10 agosto 2022, Inter ha ricevuto una richiesta di risarcimento per Euro 30 milioni sollevata da Sporting Clube de Portugal – Futebol (“Sporting CP”) in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese. In data 10 luglio 2023 la FIFA ha rigettato integralmente il ricorso dello Sporting CP. Successivamente, in data 6 settembre 2023, lo Sporting CP ha presentato appello al CAS (“Court of Arbitration for Sport”); la Società, pur ritenendosi non responsabile di violazioni contrattuali, sta esaminando con i propri legali le contestazioni di controparte ed agirà nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi".