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De Gea: "Spero di poter fare la storia della Fiorentina. Stop di un anno, ecco perché"

De Gea: "Spero di poter fare la storia della Fiorentina. Stop di un anno, ecco perché"TUTTO mercato WEB
lunedì 12 agosto 2024, 14:22Serie A
di Dimitri Conti

13.55 - Tra poco David de Gea si presenta nelle vesti di nuovo portiere della Fiorentina parlando direttamente in conferenza stampa dal Viola Park.

14.02 - Inizia la conferenza stampa.

Esordisce Alessandro Ferrari, direttore generale della Fiorentina: "Siamo veramente emozionati e contenti, presentiamo un professionista che ha alle spalle una storia importantissima con club e nazionale. Ha vinto tanto e ha grande esperienza, che speriamo possa arricchire i ragazzi ma anche le ragazze qui al Viola Park. Queste sono state le parole di benvenuto che ha dato il presidente Commisso quando si sono sentiti al telefono. Siamo veramente molto contenti".

Quindi qualche dichiarazione spontanea dello stesso De Gea: "Sono molto contento di essere qui, è un orgoglio vestire la maglia viola e rappresentare Firenze. Darò tutto per la Fiorentina e per i tifosi".

Via alle domande. Com'è stato lo scorso anno?
"Voglio ringraziare tutti, sono veramente contento. Lo scorso anno è stato diverso, ho preso la decisione di non giocare ma avevo chiaro di non volermi ritirare. Mi sono allenato da solo ed è difficile, ma dovevo dare il 100%. Quando è arrivata la Fiorentina ho avuto le idee chiare, è un'ottima squadra con una storia meravigliosa e dei grandi tifosi. Una decisione veramente facile".

Sa della tradizione di portieri a Firenze?
"Qui ci sono stati grandi portieri, ma in generale giocatori importantissimi. Quindi spero di poter fare la storia di questo club, dando tutto e cercando di aiutare i più giovani con la mia esperienza, portando la mentalità vincente e aiutando la squadra ad andare più in alto, lasciando un'orma".

Cosa può portare alla Fiorentina e alla Serie A? Un centravanti che la stuzzica poter sfidare?
"Voglio aiutare il club in tutto ciò che posso fare, ho fatto tanti anni di calcio ma vengo a dare il 100% e a portare un po' di esperienza. Prometto di dare quantomeno sempre il 100%, allenandomi duramente. La Serie A è uno dei migliori campionati al mondo, non vedo l'ora di scendere in campo e affrontare chiunque".

Che obiettivi di squadra vi siete dati?
"In Spagna c'è il detto che alla terza ci riesci e speriamo che per la Conference valga così. Non dobbiamo pensare troppo a lungo termine: ora ci sarà il Parma e dobbiamo vincere, poi valutiamo partita su partita. E poi magari puoi sognare qualche trofeo... Sapendo che sarà molto difficile".

Ci racconta se nell'anno di stop aveva avuto offerte? Come rispondere agli scettici?
"Non ho giocato, ma non sono stato fermo. Sono stato ad allenarmi a Manchester, quindi mi sono spostato a Madrid... Sapevo che un giorno sarei tornato, per competere ai massimi livelli. Mi sono allenato molto duramente, per quanto sia più complicato farlo da soli. Non volevo ritirarmi. Ho passato 12 anni in un club grandissimo come il Manchester United che è ancora la mia casa, il mio cuore sarà sempre lì. Ho ricevuto offerte ma per me era difficile trovare motivazioni per valutarle, dopo tanto tempo a Manchester. Quindi ho deciso di smettere di giocare per un attimo".

Quanto ci vorrà per ritrovare la forma? Come si sente?
"Sto molto bene, mi sono allenato ogni giorno. In questo weekend ero al Viola Park e ho trovato un livello molto buono... Forse ci vorranno le prime partite, ma per me basterà rientrare tra i pali e sarò a posto. Ho veramente voglia di trascorrere tempo coi compagni e conoscerli".

Ha già conosciuto i suoi compagni di reparto? Sa che Terracciano ha scalzato tutti i suoi predecessori?
"In qualsiasi squadra la competizione sana fa bene, è importante avere giocatori di livello e che giocare non sia facile ma che ci sia sempre qualcuno pronto a prendere il posto dietro di te. Questo ti fa migliorare. Conosco i portieri e la squadra, non ho ancora avuto la fortuna di allenarmi con loro, oggi sarà il primo e ho molta voglia di incontrare e conoscere tutti meglio".

Durante la trattativa ha mai avuto paura che saltasse? C'era qualche altra squadra?
"Ho avuto tante offerte, ma volevo giocare in Serie A. E visto che la Fiorentina si era messa in contatto con me, hanno reso tutto facile. Quando le parti vogliono che le cose vadano in porto, la trattativa è facilissima e velocissima. Siamo molto contenti, per me la Fiorentina era la miglior opzione possibile".

Che rapporto ha con il gioco con i piedi? Si ricerca troppo nel calcio di oggi?
"Ci sono tante opinioni... Sembra però che in porta giochino i centrocampisti! Il portiere comunque, se il mister lo chiede e fa giocare dal basso, deve avere anche la qualità con i piedi. La cosa più importante per un portiere però è evitare i gol e io credo di essere completo in ogni area".

Cosa le ha detto Palladino? Che impressione le ha lasciato?
"Non ci ho potuto ancora parlare molto ma so come gioca e cosa gli piace di un portiere. Gli piace partire dal basso, attirando gli avversari per creare spazio dietro alle linee avversarie. Credo sia un bel calcio, deve essere coraggioso e lui come allenatore lo è. Dobbiamo migliorarci allenamento dopo allenamento così che la coordinazione sia perfetta".

Le fa piacere poter essere un riferimento per giovani promettenti come Martinelli e Vannucchi?
"Mi piace allenarmi con i portieri giovani e dare loro consigli per come posso. Mi sono già allenato con Leonardelli qualche giorno fa e mi ha detto che per lui era un sogno. Per me è bellissimo".

L'accoglienza del mondo del calcio in merito al suo ritorno è una motivazione in più?
"La gente è contenta del mio ritorno, aveva voglia di vedermi rientrare. E credo sia un buon segno, speriamo vada tutto bene".

Come ha in mente l'impostazione dal basso per evitare errori?
"Non esistono errori di un portiere o di un difensore, è un ingranaggio per cui ci si allena e si fa pratica in allenamento. Il portiere deve avere più opzioni di passaggio, così come il difensore. Quando sbagli, è un errore di tutti".

Chi il più grande portiere al mondo?
"Difficile, ce ne sono fortissimi. Alcuni meglio su certe cose, altri su altre...".

Quanto ha inciso una città come Firenze nella scelta della squadra?
"La prima cosa per me è il calcio, se la città è bella meglio. La città è spettacolare, ci sono sempre voluto venire in visita ma come prima cosa contavano la Fiorentina e la Serie A per la mia decisione. Mi ha attirato la squadra, la città in sé e per sé non mi interessava".

14.23 - Termina la conferenza stampa.

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