Como, Ludi: "Il nostro progetto è attrattivo. Theo Hernandez? Non ha più senso rivangare"

Il direttore sportivo del Como Carlalberto Ludi ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport soffermandosi sulla vision del club lariano e sulle idee che muovono il mercato:

Come si arriva alla vittoria sul Napoli?
"Noi siamo sempre focalizzati su prestazioni e lavoro. Non
sono frasi fatte, ma la nostra realtà. Siamo stati coraggiosi, forti, con l'idea di puntare su Fabregas, tenere la barra dritta quando i risultati ci penalizzavano".

Il rischio retrocessione c'era.
"Abbiamo mantenuto solida la nostra idea, questa è una stagione di apprendimento per capire cosa è la Serie A. Serve tempo, giocando le partite. Ora abbiamo una squadra più matura, che legge le situazioni in modo funzionale".

Merito solo degli acquisti?
"No. Oltre al mercato credo nel lavoro quotidiano, mentre Fabregas ci farà gioire".

Come fate a convincere giocatori come Sergi Roberto?
"Il progetto è molto attrattivo, basti pensare a cosa ha creato il Presidente Suwarso in questi anni. Siamo una realtà conosciuta e diversa. Siamo persone serie, di cui ci si può fi dare, in A lo dicono tutti e non è un valore banale. Poi sì, la proprietà facoltosa che ci permette di sedere ad alcuni tavoli. Cesc è ancora più polarizzante, ha competenze, è credibile, oltre a quello che è stato come calciatore. È grazie a questi tre-quattro fattori abbiamo argomenti convincenti. E siamo soddisfatti".

Con Theo Hernandez non ce l'avete fatta.
"Si è già parlato tanto di questa trattativa... Io sono focalizzato su quello che è stato il mercato effettivo, non ha più senso rivangare".