Chiesa è ancora il preferito di Spalletti. Ma prima deve tornare al centro del villaggio

Nel novembre 2023, alla vigilia delle sfide contro Nord Macedonia e Ucraina decisive per staccare il pass per un Europeo che poi si rivelerà sciagurato, Luciano Spalletti su Federico Chiesa si esprimeva così: "Non è vero che noi non abbiamo un fuoriclasse come Sinner. Non lo abbiamo avuto nelle scorse partite, ma adesso è tornato: è Federico Chiesa".
Trattasi di dichiarazioni invecchiate male, di frasi che un anno e mezzo dopo non hanno attinenza con la realtà per la crescita esponenziale del tennista numero 1 al mondo e per tutto ciò che poi è successo all'ex fuoriclasse della Juventus. Dichiarazioni che però nascono da quella che per Spalletti è una convinzione più che profonda, ovvero dal fatto che Federico Chiesa - per il commissario tecnico - è ancora oggi il miglior giocatore italiano che abbiamo.
A gennaio il commissario tecnico lanciò un appello: "Vorrei rivederlo in Italia". Ma poi il suo trasferimento a Napoli non s'è concretizzato. A febbraio lo stesso CT si disse rammaricato: "Vorrei vederlo di più in campo rispetto alla manciata di minuti fin qui giocati in quel di Liverpool". Dopo questa dichiarazione Chiesa ha realizzato un gol in finale di Carabao Cup, una rete inutile ai fini del punteggio arrivata al termine di una gara vinta dal Newcastle.
Quello del 16 marzo realizzato al Wembley Stadium è stato uno dei due gol fin qui segnati da Federico Chiesa con la maglia del Liverpool, il secondo dopo quello in FA Cup contro l'Accrington. Due reti e poi il nulla più totale perché Chiesa che in estate è stato scaricato dalla Juventus oggi con la maglia dei reds è la riserva della riserva. E' giocatore che a 27 anni deve ripensare sé stesso se vuole tornare protagonista, dovrà rimettersi in discussione altrove per rilanciare una carriera che può ancora dire tanto ma oggi dice poco. Spalletti lo spera in vista della prossima Coppa del Mondo: del resto, è ancora Chiesa il suo giocatore italiano preferito.
