C'è tanto da lavorare. Italia lenta e opaca stasera al Dall'Ara: 0-0 con la Turchia
Più che delle risposte, Spalletti dalla gara di questa sera ha ricevuto in dote nuovi punti interrogativi. Nel primo dei due test amichevoli prima di volare in Germania per difendere il titolo, l'Italia non è andata oltre lo 0-0. Un pareggio senza reti che la Turchia di Vincenzo Montella ha difeso senza troppi patemi, mostrando anche qualche guizzo di Yildiz e la leadership di Calhanoglu. La nostra è una Nazionale in costruzione e stasera lo ha palesato. Per atteggiamento, per attitudine e per idee tattiche ha ancora tanto da lavorare, un bel po' di strada da percorrere dinanzi a sé e poco tempo per farlo.
Gli azzurri sono scesi in campo col 4-2-3-1, il modulo con cui il commissario tecnico è intenzionato a debuttare in Germania contro l'Albania. Mancava nell'undici del Dall'Ara qualche certo titolare (Barella su tutti, ma anche Scamacca), c'era però una linea a quattro di difesa che potrebbe esser riproposta interamente tra undici giorni: Di Lorenzo e Dimarco sulle corsie esterne, Mancini e Bastoni al centro.
L'Italia ha interpretato il match col chiaro obiettivo di controllare il match. Il possesso palla degli azzurri è stato stabilmente sopra il 60% nella prima mezz'ora, però è risultato prevedibile. Farraginoso. I calciatori non sono riusciti a proporre con velocità le idee di Spalletti col risultato che la Turchia, anche in maniera piuttosto agevole, ha controllato gli attaccanti azzurri. E ha provato a ripartire sfruttando la velocità e l'estro di Yildiz, seppure con scarso successo.
Una frazione così impostata ha prodotto come effetto che le migliori occasioni sono arrivate da calcio piazzato. Al 19esimo Pellegrini ha sfiorato lo specchio della porta direttamente da calcio piazzato, sei minuti più tardi l'attaccante del Galatasaray Yilmaz - su un corner ben calciato da Calhanoglu - s'è divorato il vantaggio con un colpo di testa. Poi sull'ultima azione, nel terzo e ultimo minuto di recupero, Cristante ha colpito un palo su corner calciato da Pellegrini.
Nella ripresa l'Italia ha subito cambiato qualche interprete: Zaccagni e Cambiaso hanno preso il posto di Chiesa e Orsolini, poi nei minuti successivi hanno fatto il loro ingresso in campo anche Fagioli, Raspadori e Frattesi. La Nazionale è cambiata, non la partita che s'è possibile s'è ulteriormente anestetizzata in una seconda frazione che ha visto le due squadre imballate, probabilmente stanche perché nel pieno del richiamo di preparazione in vista dell'Europeo.
Nei minuti finali anche un cambio modulo, il passaggio dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1 anche per mettere Cambiaso in una posizione a lui congeniale: nulla però è cambiato in termini di risultato. Alla fine non è mancato qualche fischio: c'è ancora tanto da lavorare.
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