A rischio no, sotto osservazione sì: Inzaghi è chiamato a cambiare l'Inter, anche in tempi brevi
Simone Inzaghi non è a rischio. A pochi minuti dalla sconfitta con la Roma, questo è quello che è filtrato dall'Inter. I quattro ko su otto giornate di campionato, il peggior avvio dai tempi di Gasperini-Ranieri o De Boer a seconda delle preferenze, sono un macigno che pesa come non mai prima d'ora nell'avventura del piacentino a Milano. Ma, sin da subito, i vertici nerazzurri sono stati chiari nell'indicare la via: in questo momento, no al cambiamento. Anche se, pure a livello comunicativo, qualcosa si sta iniziando a incrinare.
A rischio no, sotto osservazione sì. Una differenza c'è, ci deve essere. Se a livello ufficiale la panchina non traballa, quantomeno scotta. Perché a oggi l'Inter è virtualmente fuori dalla corsa scudetto: ci può rientrare, ma non è una possibilità che durerà all'infinito. E in Champions col Barcellona si gioca tanto, praticamente tutto: arrivare così alla gara decisiva era tutto quello che c'era da non augurarsi. Così, se guardarsi attorno è d'obbligo da sempre, nel mondo del calcio, e lo stesso Inzaghi ha ricordato che a rischio gli allenatori ci sono ogni giorno della loro carriera, i prossimi passaggi avranno un peso decisivo, proprio da questo punto di vista.
Barcellona-Sassuolo-Barcellona. Sono gli step da affrontare e superare. Per la stagione dell'Inter, ma nello specifico pure per Inzaghi. Ha definito la gara con la Roma la migliore della stagione, e a livello di prestazione può anche andare bene. Gli errori, però, sono sempre gli stessi. Vanno limitati, meglio se annullati: uscire dal trittico con le ossa integre è indispensabile, farlo a testa alta andrebbe già meglio, vittoriosi figuriamoci. E se dovesse andare male? Motta e De Zerbi, due tra i nomi più graditi all'interno della dirigenza, sono andati. Tra gli allenatori a disposizione vi sarebbe Paulo Sousa che in Italia ha già allenato e vuole rilanciarsi, ma soprattutto Dejan Stankovic, forse il nome più spendibile in assoluto. Dando il giusto peso al "se" di cui sopra: Inzaghi, per ora, c'è e ha tutte le possibilità di cambiare l'annata, sua e dell'Inter.