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Kean, parole d'amore a Firenze: "Sono tornato a vedere le stelle. Palladino più che un allenatore"

Kean, parole d'amore a Firenze: "Sono tornato a vedere le stelle. Palladino più che un allenatore"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2024
ieri alle 08:48Rassegna stampa
di Niccolò Righi

L’arrivo a Firenze di Moise Kean sembra proprio avergli svoltato la carriera. Il centravanti classe 2000 ha già raggiunto le 15 reti stagionali prima della fine dell’anno dopo che veniva da una stagione in cui le reti furono zero. “A Torino ero precipitato nel buio - ha detto Kean ai taccuini del Corriere della Sera - A Firenze sono tornato a rivedere le stelle. L’anno scorso gli infortuni hanno pesato tantissimo e mi hanno condizionato. Ho perso tante belle occasioni, compresa la possibilità di andare all’Atletico Madrid. È stato un anno difficile, soprattutto dal punto di vista mentale. Firenze mi ha fatto rinascere. L’ho scelta perché mi assomiglia, è ambiziosa come me. È anche per l’orgoglio della sua gente per i propri colori. Firenze è calda e passionale e ha avuto, nella sua storia, grandi attaccanti. Vlahovic mi ha incoraggiato”.

Su Palladino: “Anche lui è ambizioso. Mi voleva già al Monza lo scorso gennaio, ma non è stato possibile. È una grande persona, per me più di un allenatore”.

Sul malore di Bove: “Quella domenica mi è passata la vita davanti. Edo era vicino a me, mi sono spaventato tantissimo quando è crollato. Per fortuna adesso è passato. Lo abbiamo abbracciato e coccolato, siamo un gruppo unito, ci vogliamo bene”.

Sul match contro la Juventus: “Nessun astio. Se non avessi scelto di andare alla Juve, oggi non sarei qui e non avrei fatto questo tipo di carriera”.

Sui tecnici che ha avuto: “Quello che mi ha dato du più è stato Tuchel al Paris Saint Germain. Quando si è fatto male Icardi, ha chiesto di me e ero scioccato all’idea di andare in una squadra con così tanti campioni. Tuchel mi ha fatto subito debuttare e all’intervallo, dopo un primo tempo così e così, è venuto da me per incoraggiarmi. Alla seconda partita, la prima al Parco dei Principi, l’ho ripagato con una doppietta. Lui mi ha dato sempre fiducia e mi ha insegnato a amare una grande città come Parigi. La fiducia di un allenatore è tutto. La cosa più bella del calcio. La stessa fiducia che mi sta dando adesso Palladino”.

Sulla Nazionale: “La Nazionale è un onore e essere in competizione con Mateo mi motiva ancora di più. L’Italia l’ho scelta perché sono nato qui ed è giusto rappresentare il Paese in cui sei nato. Anche se il mio sangue è ivoriano e non lo dimentico”.

Ancora sulla Fiorentina: “Il Viola Park è qualcosa di meraviglioso. Perfetto per lavorare. In un ambiente così non puoi che fare bene. Quest’anno ho ottime sensazioni, stiamo facendo un bel percorso. Abbiamo fame e non ci vogliamo fermare”.

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