Franck Kessie, nato difensore e cresciuto in mediana. Via dal Milan a parametro zero (come altri)

Giocare con la Nazionale della Costa d'Avorio ma, in Italia, rischiare di non essere riscattato dopo avere fatto sei mesi in Primavera. È successo a Franck Yannick Kessie, che a Bergamo giocava in difesa, così come nella propria nazionale e nel club precedente, la Stella Adjamé. Era arrivato con le stimmate del predestinato, perché era sì lo stopper, ma giocava con il numero 10 e tirava i calci di rigore. Quattro presenze in Nazionale, di cui tre per le qualificazioni alla Coppa d'Africa, a nemmeno diciotto anni. Poi, preso da Maurizio Costanzi - al tempo a capo del settore giovanile bergamasco - aveva mostrato ottime qualità in interdizione e in costruzione, ma peccava forse di presunzione, sopravvalutandosi e commettendo qualche leggerezza di troppo dietro.
Così nell'estate 2015 Kessie era stato in bilico. L'Atalanta non voleva pagare la cifra - intorno al milione e mezzo - pattuiti per il diritto di riscatto. Alla fine l'accordo si trova e l'ivoriano torna. Finisce al Cesena di Massimo Drago, che lo reinventa centrocampista, facendolo diventare uno dei migliori della Serie B. Gasperini, appena arrivato, gli affida le chiavi del centrocampo insieme a De Roon: fa una doppietta all'esordio ma, più in generale, è una presenza costante e portentosa nel centrocampo atalantino.
Di qui la decisione del Milan di puntare su di lui, beffando la Roma che era più avanti. Prima criticato e poi osannato, cinque anni con 37 gol e il picco in carriera di 13 in una stagione. Come Calhanoglu e Donnarumma, non trova poi l'accordo per il rinnovo contrattuale e saluta Milano a parametro zero, in direzione Barcellona, dove non sfonda. Oggi Franck Kessie compie 27 anni.
