Mattia Viti, il volto nuovo dell'Empoli segue le orme di Rugani
L’Empoli ha ripreso a correre nel campionato di Serie B, con la “cura Marino” che ha rilanciato la stagione degli azzurri, tornati prepotentemente in corsa per i playoff grazie al trend positivo inaugurato sotto la nuova guida tecnica. Nel turno infrasettimanale, valido per la ventisettesima giornata del campionato cadetto, i toscani si sono imposti nello scoppiettante match giocato in trasferta (e a porte chiuse) contro la Cremonese. Un 3-2 al quale ha assistito da vicino anche un giovane prospetto del vivaio empolese, presente per la terza volta in panchina coi grandi.
Osservato speciale - Mattia Viti è ormai da qualche stagione uno degli osservati speciali dalle parti di Monteboro, quartier generale delle giovanili empolesi. Il difensore classe 2002 nativo di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, è infatti uno dei talenti sotto la lente d’ingrandimento del florido vivaio azzurro, che in questa stagione ha confermato la sua tradizione lanciando in pianta stabile con la prima squadra il classe 2001 Samuele Ricci. Una crescita esponenziale quella del centrale mugellano, in un percorso che lo ha visto imporsi fin da giovanissimo tra i convocati delle nazionali Under 15 e 16, per poi prendersi senza indugio un ruolo da protagonista al primo anno in Primavera. Titolare inamovibile dell’undici di mister Buscé, che sta viaggiando spedito verso l’obiettivo della salvezza facendo anche un pensierino ai playoff del campionato Primavera 1, Viti si è meritato la convocazione con l’Italia Under 18 prima e l’inserimento nel gruppo della prima squadra poi. Quella di Cremona è stata la terza panchina coi grandi, dopo quella di Coppa Italia del dicembre scorso (sempre contro la Cremonese) e quella del turno precedente giocato al Castellani contro il Pordenone. Un curriculum niente male per il difensore toscano, che ha così avuto modo di respirare in prima persona l’atmosfera del calcio che conta.
Sulle orme di Rugani - Centrale mancino, tanto in una linea a quattro che in una retroguardia a tre, Viti ricorda per caratteristiche (ma a piede invertito) quel Daniele Rugani che proprio con la maglia dell’Empoli fu capace di spiccare il volo verso i vertici del calcio italiano. Il classe 2002 possiede ottime qualità nella lettura delle situazioni e delle traiettorie, dote che lo rende molto efficace nell’anticipo anche grazie ad un buon tempismo che mette in mostra nel colpo di testa, sia in fase difensiva che quando si spinge in area avversaria sui calci piazzati a favore. Discreta attitudine ad avviare l’azione dalle retrovie, Viti sta cesellando anche una struttura fisica molto interessante, con un profilo muscolare sempre più sviluppato che si sta aggiungendo al suo metro e ottantasei di altezza. Una crescita graduale e costante, che in passato gli ha consentito di confrontarsi da sotto età in parecchie categorie giovanili e che quest’anno gli ha aperto anche le porte della prima squadra. Un’esperienza, quella agli ordini di Muzzi prima e di Marino poi, che lo ha fatto maturare anche sul piano caratteriale, aggiungendo maggiore sfrontatezza in campo a quella leadership silenziosa che gli è sempre stata riconosciuta in tutto il suo percorso a Monteboro. C’è anche il suo apporto, seppure per il momento soltanto dalla panchina, nel rilancio di un Empoli che torna a puntare ai playoff, per raddrizzare un’annata fin qui sotto le aspettative ma che può aprire scenari interessanti per i colori azzurri.