Retegui è chiamato a far la differenza anche in Europa. Per valere (almeno) il triplo
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Un gol ogni sessantasei minuti in Serie A, uno ogni 143 in Champions League. Finora la stagione di Mateo Retegui si sviluppa in due modi distinti. Perché in campionato è davvero inarrestabile, venti reti in ventidue partite, segnando ogni tempo e mezzo. Invece in Europa non ha fatto benissimo, almeno paragonato a quanto visto in Italia, con il rigore sbagliato contro l'Arsenal che ha marcato la differenza fra arrivare nelle prime otto e giocare i playoff di questa sera contro il Bruges.
Sulla carta non sembra una partita impossibile, per i nerazzurri. Però i belgi stanno facendo benissimo nel corso della propria stagione, al netto delle ultime due settimane: sconfitta contro il Manchester City - indolore per il ventiquattresimo posto - defezione contro l'Anversa subito dopo, in campionato. Poi guadagnata la finale di Belgian Cup con il pari contro il Genk, infine vittoria (non semplicissima) contro il Leuven in campionato.
Retegui è quindi chiamato a fare la parte del leone, per far sognare un'Atalanta che ha avuto qualche difficoltà fra pareggi ed eliminazione in Coppa Italia. I quattro gol con il Verona hanno acceso la luce ulteriormente su di lui, con la Juventus che lo valuta per la prossima stagione. Non è la sola squadra ad averlo messo nel mirino, dopo l'acquisto della scorsa estate a 22: vale (almeno) il triplo e la vetrina della Champions può essere decisiva per un'offerta alla Hojlund. Poi sarà l'Atalanta, eventualmente, a valutare cosa fare.
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