Marco Tumminello, un calcio alla sfortuna per poter spiccare il volo
Il destino a volte si diverte a essere crudele, ma spesso conserva quel pizzico di galanteria che lo porta a darti qualche chance supplementare lungo il sentiero della vita. Marco Tumminello lo ha imparato sulla propria pelle, all’alba di una giovane carriera per il momento inferiore alle attese, complici anche un paio di tiri mancini che lo hanno frenato nel momento in cui sembrava davvero pronto al decollo. Ma nulla è ancora perduto, perché per il ragazzo nato a Erice e forgiato dai vivai di Palermo e Roma è pronta dietro l’angolo una nuova avventura, attraverso la quale riprendere quota verso i massimi livelli del calcio italiano.
Decollo rimandato - Arrivato in giallorosso nel 2012, Tumminello si è imposto come uno dei migliori centravanti del panorama giovanile nazionale. Il prestito al Crotone nella stagione 2017-18, la prima da professionista, sembrava poterlo lanciare fin da subito nell’orbita della Serie A. Ma una settimana dopo aver segnato il suo primo gol nella massima serie, il ginocchio destro di Marco ha fatto crac: rottura del legamento crociato anteriore e stagione interrotta prima del rientro nel finale, con altri due gol che hanno convinto l’Atalanta a rilevarlo dalla Roma. Anche l’esperienza di Bergamo, però, è cominciata con l’handicap: lussazione al gomito destro con conseguente operazione e il risultato di una prima parte di stagione con sole tre presenze all’attivo. A gennaio è poi arrivato il prestito al Lecce: un gol messo a segno nelle sei gare disputate, un bilancio non del tutto positivo ma nobilitato dalla splendida promozione in Serie A conquistata dai salentini dopo sette anni di assenza dal massimo campionato. Adesso Tumminello si prepara per una nuova esperienza, ancora in prestito in Serie B: lo aspetta il Pescara, che ha scommesso ciecamente sulle sue qualità regalandogli una chance importante per lasciarsi alle spalle la sfortuna che lo ha tormentato nelle prime due stagioni da professionista.
Piccolo Bobo - Il centravanti classe ’98 fino a questo momento ha mostrato soltanto alcuni sprazzi di un talento che lo aveva reso dominante nel corso della sua trafila nelle giovanili della Roma. Centravanti bravo sia nella finalizzazione che nel fare reparto, giocando tanto come unico riferimento offensivo quanto in tandem con un’altra punta centrale, Tumminello può contare su un sinistro che sa essere letale per le difese avversarie. Alle caratteristiche tecniche, il bomber di Erice abbina una struttura fisica massiccia: alto un metro e ottantacinque, Marco sa farsi valere nella protezione del pallone ed è al tempo stesso capace di un sorprendente spunto nel breve, reso possibile dalla grande forza esplosiva della quale dispone. Un profilo che somiglia da vicino a quello di Bobo Vieri, giocatore da sempre ammirato dal ragazzo di scuola Roma. Carattere forte, che in passato lo ha portato ad alcuni eccessi costatigli qualche reprimenda, ma che il ragazzo sta imparando a smussare grazie al proficuo confronto coi compagni di squadra più navigati incontrati nei primi spogliatoi professionistici. Il Pescara lo aspetta dopo averlo cercato con insistenza, col presidente Sebastiani che ha rappresentato il suo primo sponsor ed è pronto a scommettere a occhi chiusi sulla stagione della riscossa. Tumminello ha bisogno di un'annata luminosa per riequilibrare il chiaroscuro degli inizi del suo percorso nel calcio dei grande. Dopo averlo maledetto in passato, Marco adesso ringrazia il destino per avergli messo a disposizione un’altra opportunità. E stavolta, c’è da giurarci, farà davvero di tutto per poter finalmente spiccare il volo.