Milan, Liberali è il bagliore di speranza. Esordio da leader con l'ovazione di San Siro
Per alcuni quella di lunedì sera è stata una mossa azzardata, per altri innovativa. Molti hanno sentito il nome di Mattia Liberali per la prima volta qualche giorno fa, altri ne avevano sentito parlare quest'estate dopo la famosa amichevole contro il Real Madrid. Chi segue LGI da tempo invece sa già di cosa stiamo parlando, perché vi abbiamo parlato di Mattia e delle sue gesta in campo da anni ormai, raccontandovi la sua storia fin da quando giocava in difesa a 7 anni nelle giovanili rossonere. Inoltre, quest'anno sarà uno dei protagonisti del nostro Almanacco 2025, come potete vedere dalla sua scheda presente sul nostro profilo Instagram.
Lunedì sera San Siro ha illuminato una maglia numero 30, una maglia senza nome in una serata speciale per il club rossonero, che celebrava i suoi 125 anni di storia. Eppure, tutto lo stadio sapeva benissimo a chi appartenesse quel numero, fin dal 1' i tifosi hanno intonato cori di incoraggiamento per Mattia Liberali, già beniamino di tutto il popolo rossonero e segnale di un riscatto voluto da tutti i sostenitori del Diavolo. Quello di ieri è stato un debutto che ha il sapore del coraggio e della fiducia nei giovani. In un momento complicato per il Milan, con risultati altalenanti e tensioni interne, Fonseca ha deciso di dare spazio ai giovani. Nonostante le alternative a disposizione, di alternative, il tecnico rossonero ha voluto mantenere la coerenza dimostrata dopo la gara di Champions League contro la Stella Rossa, affidandosi ai ragazzi cresciuti nel vivaio rossonero.
Oltre a Liberali, anche Jimenez ha trovato spazio nell’undici iniziale, mentre Camarda è subentrato nella ripresa. Una scelta che ha ricevuto il sostegno del pubblico: i 70.000 presenti al Meazza non hanno lesinato applausi per i giovani, visti come simbolo di speranza in una fase complicata per il club.
A soli 17 anni, 8 mesi e 9 giorni, Liberali è diventato il quinto più giovane della storia del Milan a esordire in Serie A. L’inizio della gara è stato comprensibilmente cauto: la tensione e l’emozione erano palpabili, ma minuto dopo minuto il giovane trequartista ha preso confidenza. Mattia è stato protagonista di alcuni episodi chiave, offrendo spunti interessanti: visione di gioco, coraggio nell’uno contro uno e un’eleganza naturale nei movimenti. Certo, il calo fisico nel secondo tempo è stato evidente, e al 62’ ha lasciato il posto a Camarda. Ma l'ovazione del pubblico al momento della sostituzione è stata la conferma di quanto abbia lasciato il segno in poco più di un’ora di gioco.