Gennaro Ruggiero, prima da "cadetto" per un mediano alla Gattuso
La classifica del Livorno si fa sempre più nera, con una retrocessione che appare ormai inevitabile visto l’ultimo posto degli amaranto nel campionato di Serie B. Ma in questo finale di stagione in tono minore, tra i toscani c’è qualche sprazzo di luce che fa ben sperare per il prossimo futuro.
Prima da cadetto - Nella sfida contro il Cittadella, nel turno che ha segnato la ripresa del campionato cadetto, il Livorno ha infatti lanciato in prima squadra Gennaro Ruggiero. Il centrocampista classe 2000, nato a Napoli e cresciuto nel Mariano Keller, si è aggiunto alla folta lista di giovani schierati dai labronici nel corso del campionato 2019/20. Una prima non assoluta per il ragazzo napoletano, che nel corso dei suoi quattro anni di militanza nel Palermo (dal 2014 al 2019, con una parentesi in prestito al Torino) si era già tolto lo sfizio di debuttare in Serie A, con due apparizioni in rosanero nella massima serie targata 2016/17. Arrivato in Toscana la scorsa estate, Ruggiero ha messo minuti nelle gambe con le nove gare disputate con la Primavera, prima di arrivare al sospirato appuntamento con la prima stagionale coi grandi. Per lui un ingresso nel finale, al 79’, prendendo il posto di Di Gennaro per assaggiare finalmente il campo e candidarsi ad una ultima parte di stagione con più spazio a disposizione.
Gambe e cuore - Giocatore di temperamento che può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, Ruggiero è uno specialista dell’arte della riconquista del pallone, fondamentale nel quale eccelle ricordando lo stile di gioco di Gennaro Gattuso. Un generoso che non tira mai indietro la gamba, ma che al tempo stesso conosce le regole del gioco e tende a non oltrepassarle, dimostrando lealtà e correttezza nel confronto con gli avversari. Ancora da affinare sul piano tecnico, Ruggiero può però contare su una capacità aerobica che gli consente di mulinare le gambe per tutti i novanta minuti, unita ad una struttura muscolare ben piazzata che va ad innestarsi sul suo metro e ottanta di altezza. La prima in Serie B, dopo l’esordio assoluto in Serie A arrivato poco più di tre anni fa, rappresenta il premio all’abnegazione di un ragazzo che spinge forte in ogni singolo allenamento, sognando di far diventare realtà il proprio sogno di diventare un calciatore importante. E questo finale di stagione del campionato cadetto può rappresentare una ghiotta occasione per mettersi in luce, e mostrare di essere pronto per un posto in pianta stabile nel calcio che conta.