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Miracolo Zaccagni e l’Italia esce da un incubo. Per puntare a un Europeo da protagonisti dobbiamo alzare il livello. Fantastico Donnarumma, prezioso Calafiori. E ora la Svizzera

Miracolo Zaccagni e l’Italia esce da un incubo. Per puntare a un Europeo da protagonisti dobbiamo alzare il livello. Fantastico Donnarumma, prezioso Calafiori. E ora la SvizzeraTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 25 giugno 2024, 16:55Editoriale
di Luca Calamai

E all’ultimo respiro Zaccagni ci tira fuori da un incubo. L’Italia va avanti all’Europeo. Ma che brividi, che paura. Una cosa possiamo affermarla con certezza: se vogliamo provare a difendere il titolo conquistato dalla Nazionale di Mancini in Inghilterra dovremo alzare il nostro livello. E non di poco. Per il momento ci aggrappiamo all’orgoglio di un gruppo che a un passo dal baratro ha tirato fuori orgoglio e voglia di non arrendersi. E’ emozionante vedere il cittì Spalletti camminare per il campo stravolto dalla tensione.

E’ bello vedere l’emozione di Calafiori che è stato uno dei migliori in campo. Insieme a un gigantesco Donnarumma che dopo aver neutralizzato un calcio di rigore di Modric si è arreso solo a una conclusione ravvicinata dello stesso Modric. Ma lasciamo fare le pagelle. Non ci sarebbero tanti motivi per sorridere. Consoliamoci con il fatto che, alla fine, il pareggio ci poteva stare. La Croazia non ha costruito raffiche di occasioni da gol mentre l’Italia nel primo tempo non aveva finalizzato una conclusione comoda con Bastoni (bravo anche il portiere avversario) e prima del pareggio di Zaccagni aveva sfiorato il bersaglio con una scivolata di Scamacca in ritardo di una frazione di secondo sul cross di Chiesa.

Meglio guardare avanti. Meglio pensare alla Svizzera, avversaria nel prossimo turno. Spalletti per il momento non ha fatto la differenza come tutti noi speravamo. Ora deve cogliere l’attimo. Deve accendere questa grigia Italia. Servono i giocatori con gli occhi giusti. Con la fame giusta. Con la personalità giusta. Contro Spagna e Croazia abbiamo subito il gioco avversario. Torniamo a fare la partita, torniamo a rischiare qualcosa ma a imporre il nostro calcio. Lo sappiamo che non abbiamo stelle. Ma se la nostra forza è l’orchestra allora bisogna mettere gli strumenti giusti. E bisogna mettere in campo il coraggio che serve. La storia del nostro calcio insegna che quando nei grandi tornei abbiamo superato soffrendo il girone eliminatorio spesso siamo diventati invincibili. O comunque molto pericolosi. E allora proviamoci a cambiare la storia del nostro Europeo. Abbiamo visto l’inferno. Ma lo abbiamo dribblato. Ora facciamo l’Italia.

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