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Lunga analisi di Zambrotta sull'Italia: "Gruppo più importante dei fuoriclasse in questi tornei"

Lunga analisi di Zambrotta sull'Italia: "Gruppo più importante dei fuoriclasse in questi tornei"TUTTO mercato WEB
sabato 29 giugno 2024, 15:08Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Berlino
Gianluca Zambrotta ha collezionato 98 presenze con la maglia dell'Italia e ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006

Gianluca Zambrotta, sono trascorsi 18 anni dalla vittoria della Coppa del Mondo qui in Germania. Che emozione provi a essere qui oggi?
"Siamo diventati maggiorenni... Questa è la prima volta che torno qui dopo quella straordinaria vittoria, è un'emozione particolare ripensando ai momenti di quel giorno memorabile, indimenticabile. Sono stati momenti straordinari che resteranno per sempre nella memoria collettiva: con noi, tanti tifosi italiani sono diventati campioni del Mondo in quel 2006. E' una gioia indescrivibile essere qui oggi".

Quale fu il segreto di quella fantastica Nazionale?
"La forza del gruppo. Era un momento molto difficile, particolare, arrivavamo dal casino di Calciopoli e fu un po' una rivalsa da parte nostra per ciò che stava succedendo. Ci chiudemmo a riccio e c'era un grande condottiero come mister Lippi. La forza del gruppo ci trascinò fino in fondo".

Passando all'attualità, che sensazioni ti ha dato questo percorso?
"Sensazioni positive perché abbiamo passato il turno, questa sicuramente è la parte positiva... Siamo riusciti in extremis a superare il turno, ci sono stati alti e bassi, e secondo me ci vuole più coraggio e spavalderia. Credo la gara con la Croazia sia stato l'ultimo ostacolo per essere più liberi mentalmente, speriamo sia così anche se la Svizzera vista contro la Germania è squadra da non sottovalutare".

Si dice che Donnarumma sia l'unico fuoriclasse dell'Italia, tu cosa ne pensi?
"Ma non c'è bisogno di fuoriclasse. Se in queste competizioni c'è il gruppo, se c'è la forza di tutta la rosa che vuole un obiettivo e tutti tifano per gli undici che vanno in campo, tutto diventa molto più facile. Donnarumma sicuramente è un grande giocatore, ha salvato l'Italia in alcune circostanze ma in questi tornei ci vuole ben altro oltre al talento, ci vuole lo spirito e la forza di un gruppo".

Questa Italia fa fatica a segnare. Scamacca e Retegui possono fare il salto di qualità?
"La realtà purtroppo dice questo, Retegui e Scamacca hanno creato poco ma non solo per colpa loro. L'Italia ha fatto un po' più di fatica a creare azioni da gol.Se guardiamo la prima gara contro l'Albania ci sono stati 60-70 minuti di predominio, ma poi l'Italia ha sofferto nell'ultima parte. Meno bene sicuramente contro la Spagna, bene dopo il gol subito contro la Croazia. Ci sono dei momenti positivi dell'Italia in cui sono state create diverse palle gol, mentre altri in cui l'Italia non c'è stata sotto tutti i punti di vista. Il gol non dipende solo dal centravanti ma dall'insieme di ciò che l'Italia riesce a creare. E poi alla fine, a parte tutti i discorsi, credo che la cosa importante fosse passare il turno e alla fine ci siamo riusciti".

Qual è a tuo avviso l'obiettivo dell'Italia?
"Arrivare tra le prime quattro d'Europa. Poi dopo da lì te la giochi".

Fa bene Spalletti a lanciare Fagioli?
"Lui ha pagato per le situazioni fuori dal campo, le ha scontate. E' un ragazzo intelligente, ha buttato fuori ciò che aveva e reso pubblico il suo malessere. Ci sta commettere degli errori, possono capitare, ma lui è un giovane molto interessante dotato di tecnica e qualità. Speriamo per lui che questa avventura in Nazionale riesce a essere un bel trampolino di lancio per proseguire in questo cammino e per fare un salto anche alla Juventus. Mi piace molto, ha grandi qualità e spero per lui e per l'Italia possa fare bene".

Cosa pensi del percorso giovani della Juventus?
"Ora anche il Milan ha iscritto la sua seconda squadra e credo sia un passaggio importante, lo dovrebbero fare anche le altre squadre di Serie A per colmare il gap che c'è tra la Primavera e la prima squadra. Questo può essere un bell'aiuto per i nostri giovani, l'ha fatto la Juve e i frutti ci sono stati, ora c'è il Milan e spero possano aggiungersele delle altre. La squadra bianconera è stata la prima e bisogna dargli i meriti per il loro lavoro".

Cosa pensi della scelta di Thiago Motta?
"E' un percorso di un nuovo allenatore che vuole arrivare e mettere sul piatto le sue idee di gioco, la sua mentalità. Bisogna solo dargli il tempo di lavorare nel modo giusto e nella maniera corretta. Dispiace per il ciclo Allegri che sia finito, lui ha fatto tanto per la Juventus, ma nel calcio è così: i cicli iniziano e finiscono. La speranza è che alla Juve possa nascere un nuovo ciclo con Motta".

Cosa proverai oggi tornando all'Olympiastadion di Berlino?
"Bella domanda, potrò dirtelo dopo... Sicuramente ci saranno grandi emozioni, ho portato mio figlio di dodici anni per fargli vedere e raccontargli ciò che suo papà ha fatto in quell'anno. Cerco di tramandargli questa tradizione, la passione per il calcio".

Conte al Napoli, Motta alla Juve e Fonseca al Milan, chi ti intriga di più?
"Conte al Napoli, credo che De Laurentiis abbia acquistato il pezzo forte. Napoli secondo me ha bisogno di un condottiero e da questo punto di vista sicuramente Conte è simile a Spalletti, sono sicuro possa dare davvero tanto alla piazza".

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