Michail Antonio: il no di mamma agli Spurs, il record West Ham e l'incidente: chi è il giamaicano

Il West Ham United ha fatto sapere che Michail Antonio è stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla frattura dell’arto inferiore a seguito di un incidente stradale sabato pomeriggio. Michail continuerà ad essere monitorato in ospedale nei prossimi giorni. L'ansia a seguito del terribile schianto in auto ha fatto posto al sollievo. Del resto, un giocatore soprannominato "bestia" per la sua forza fisica (180 cm per 94 kg)non poteva che resistere anche agli urti della vita. Ma chi è Michail Antonio?
Nato a Londra, per sua ammissione seguiva con passione le gesta di Ian Wright, leggenda dell'Arsenal. Eppure prima poteva finire agli eterni rivali del Tottenham se non fosse che la madre gli impedì il trasferimento: "Prima gli studi". Aveva 14 anni. Alla fine è diventato l'idolo del West Ham, una bandiera, nonché il giocatore col maggior numero di reti in Premier League (68). Tutto questo dopo una lunga gavetta, iniziata addirittura in settima divisione che che lo ha visto girare l'Inghilterra tra League One e Championship, prima di cogliere nel 2015 la sua chance con gli hammers.
Il record strappato a Paolo Di Canio
Un centravanti atipico, Antonio: grandi doti fisiche ma anche grande spirito di sacrificio, che lo portano a rincorrere spesso gli avversari. E proprio questa attitudine ha portato i suoi allenatori a impiegarlo nei più svariati ruoli: ala, trequartista, persino terzino destro e sinistro. Nonostante ciò è riuscito nel 2021 spodestare niente meno che Paolo Di Canio per numero di gol nel club. L'italiano nell'occasione lo lodò così: "Sono contento perché Antonio è un ragazzo fantastico, un grande professionista e un giocatore molto importante". Del resto, nonostante i tanti acquisti in attacco nell'era Sullivan (tra cui anche gli italiani Zaza e Scamacca), alla fine il posto da centravanti se l'è preso sempre lui.
L'illusione della nazionale inglese, il ritorno alle radici
Ha deciso di rappresentare la Giamaica, terra d'origine dei genitori. E perché nonostante le convocazioni di Gareth Southgate, che lo ha convocato per l'Inghilterra 4 volte, non gli ha mai dato la chance di esordire. Giusto 3 panchine in partite di qualificazioni ai Mondiali. Un treno che è chiaramente passato e che lo ha portato saggiamente ad abbracciare le sue radici.
La Conference League, il punto più alto
Per capire l'importanza che ricopre nel West Ham basti pensare che tre anni fa il proprietario del club, Neil Sullivan, decise di noleggiare un jet privato pagando 119mila euro per riportarlo a Londra in tempo per un'importante partita di campionato. Il giocatore si trovava in quel momento in Giamaica, rispondendo alla chiamata della Nazionale. La vittoria in Conference League nella finale di Praga contro la Fiorentina il suo punto più alto: erano 58 anni che la squadra non vinceva un trofeo internazionale e Antonio fu uno dei trascinatori, inserito anche nella squadra dell'anno del torneo.
