L'addio di Pochettino al Chelsea apre nuovi scenari sul mercato delle panchine
Ora che i risultati in campo iniziavano a vedersi, le strade tra Mauricio Pochettino e il Chelsea si sono separate. Il 6° posto centrato garantirà nel peggiore dei casi la Conference League, che potrebbe diventare Europa League qualora il Manchester City dovesse battere lo United nella finale di FA Cup. Un ritorno in un torneo continentale dopo un anno di purgatorio e quando le speranze sembravano pochissime, specie dopo l'umiliante 0-5 subito nel derby londinese contro l'Arsenal. E invece toccato il fondo la squadra ha iniziato una clamorosa risalita, con 6 vittorie e 3 pareggi nelle ultime 9 partite.
Eppure sul più bello ecco il comunicato ufficiale arrivato nella serata di martedì che sancisce la risoluzione anticipata del contratto. "Grazie alla proprietà del Chelsea e ai direttori sportivi per l'opportunità di far parte della storia di questa squadra di calcio. Il Club è ora ben posizionato per continuare ad avanzare in Premier League e in Europa negli anni a venire" sono state le parole del tecnico argentino affidate al sito ufficiale del club.
La realtà è che la rottura era già avvenuta da qualche settimana, fonti inglesi rivelano come il tecnico abbia avuto difficoltà nel confrontarsi con la struttura societaria che non gli ha dato le giuste garanzie a livello di potere decisionale, non garantendogli adeguato supporto in sede di mercato. Le voci che circolano nel Regno Unito parlano di un Chelsea ritenuto "caso disperato" per la gestione societaria. Dall'arrivo di Todd Boehly si sono succeduti già 4 tecnici: Thomas Tuchel, Graham Potter, Frank Lampard e Mauricio Pochettino. Il quinto della lista potrebbe essere italiano, col nome di Enzo Maresca che prende piede oltre a Kieran McKenna dell'Ipswich Town, sul quale c'è anche il Brighton orfano di Roberto De Zerbi. La linea è chiara: prendere un tecnico emergente che guidi un gruppo emergente.
Dall'altra parte l'addio di Pochettino al Chelsea apre nuovi clamorosi scenari di mercato, perché un allenatore top è tornato su piazza, in una stagione dove le grandi d'Europa faticano a trovare un allenatore: su tutti il Bayern, che ha incassato clamorosamente una sfilza di no? Che sia la Germania la prossima destinazione?