Domani Real-Barcellona, Xavi: "Vogliamo mantenere il nostro DNA, fedeli al Cruyffismo"
Un Clasico è sempre un Clasico, soprattutto quando c'è un titolo in palio. Xavi ha parlato alla vigilia della sfida contro il Real Madrid, che assegnerà la Supercoppa di Spagna: "Come potete immaginare, sono molto motivato ed emozionato. Questo è lo scenario ideale per un calciatore: giocare una finale di Supercoppa in un Clásico è imbattibile. Dobbiamo provare a fare la stessa partita giocata l'anno scorso. Imporre la nostra personalità e dominare con il possesso palla. Penso che dobbiamo essere onesti e siamo un po' meno in forma del Real Madrid, ma è una finale ed è al 50%. Non puoi mai prevedere cosa accadrà".
Pedri ci sarà?
"È al cento per cento e vedremo. Ho le idee chiare: la nostra identità deve essere sempre la stessa. Che si giochi con tre attaccanti, quattro attaccanti, quattro o sei centrocampisti, l'idea non cambia. L'idea è quella di giocare con il DNA con cui giocavamo 30 anni fa, quello che ci ha trasmesso Cruyff. La strada che stiamo cercando è quella dello scorso anno. E la nostra idea non cambierà. Resto fedele al Cruyffismo".
Date le circostanze, firmeresti per vincere senza meritarlo?
"Quando il Barça ha vinto senza meritarlo? Molte volte è successo il contrario, ovvero che non abbiamo vinto quando lo meritavamo".
Il Real ha giocato i supplementari ma ha avuto un giorno di riposo in più. Come può influenzare?
"Non penso che sia troppo importante. L'anno scorso abbiamo giocato i supplementari contro il Betis e abbiamo giocato la miglior partita degli ultimi due anni".
Sei ottimista sul fatto che Raphinha possa esserci contro il Napoli?
"Ci sarà per la Champions League, sì".
Quante volte hai visto quella finale dell'anno scorso?
"Un paio di volte, per analizzarla. Ma quest'anno è diverso, il Real Madrid ha cambiato il sistema. Giocano con quattro centrocampisti, non c'entra niente. Ho la sensazione che il Real sia più forte quando il Barça è più forte, reagiscono quando vedono un Barça forte. Da quando sono arrivato credo che abbiano capito che possiamo competere con loro".
Cosa c’è in gioco come allenatore?
"Mi gioco il titolo, ma arrivo più rilassato rispetto allo scorso anno. Arrivo più calmo, più riposato. Ancelotti ha fame, il Madrid ha sempre fame. Anche il miglior Barça della storia è dovuto andare al Bernabéu per vincere il campionato 2-6 perché vuole sempre vincere. Il Real Madrid vede un Barça forte".
Cosa pensi di Ancelotti come allenatore, è stato sottovalutato?
"Sono sicuro di non averlo sottovalutato. Ancelotti è uno dei migliori allenatori del mondo e della storia. Ha trionfato ovunque e troverete poche persone che parlano male di lui. Per me è un esempio, nutro per lui uno straordinario rispetto".