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Tiziano Crudeli: il commosso ricordo di Elio Corno

Tiziano Crudeli: il commosso ricordo di Elio CornoTUTTO mercato WEB
Tiziano Crudeli
© foto di Balti Touati/PhotoViews
Oggi alle 00:58Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte TIZIANO CRUDELI

I tuttologi, in assoluto, non sono depositari delle verità. Tutto può essere discusso e discutibile. Nel calcio, i giudizi, anche drastici, sui fatti e sulle persone sono soggettivi e si prestano a pareri
contrapposti, con la convinzione di avere ragione.
A mio modo di vedere, Elio Corno, noto giornalista sportivo del Corriere d’Informazione, Gazzetta dello Sport e Il Giornale, di cui è stato anche capo della redazione sportiva dal 1999 al 2003, ha meritato innumerevoli consensi nella sua carriera professionale. Anche quando ha collaborato con le emittenti locali, ha portato l’esperienza e la conoscenza maturate nei quotidiani, fino a diventare un opinionista e anche un tifoso, “sempre vissuto con ironia e senso critico”.
Il suo curriculum televisivo è stato lungo e ricco di esperienze.

Nel 1979, a Telealtomilanese, ha partecipato alla trasmissione L’Ora di Mazzola insieme all’ex campione dell’Inter, poi divenuto dirigente, e a ospiti di assoluto rilievo, tra cui i presidenti dell’Inter Fraizzoli e del Milan Colombo.
Ha lavorato anche a TeleMontePenice, conducendo la trasmissione La Panchina di Rivera, alla presenza del mitico Gianni. In seguito, è diventato uno dei volti di spicco di Telelombardia e 7Gold, consolidando la sua notorietà nel panorama dell’informazione sportiva televisiva.
Elio, oltre ad essere stato un eccellente giornalista di testate molto importanti, è stato un “personaggio” televisivo straordinario. Per rompere spesso la monotonia, provocava con dissertazioni pungenti gli opinionisti di fede rossonera, accettando le reazioni, altrettanto colorite, senza mai scadere in gesti o comportamenti scorretti.

Certo, quando nei miei confronti mi apostrofava con l’espressione: “Sei un pirla!!!!!”, mi indispettiva, e allora gli urlavo: “Cornooooooooo!!!!! Vai a quel paese!!!” (in realtà, era un’espressione un “pochino” più scurrile…). Un apostrofo poco rosa, che però non suscitava rancore, ma solo qualche sorriso di sufficienza.
Nelle nostre variegate e folcloristiche esternazioni erano compresi divertenti balletti in occasione dei gol della squadra del cuore, così come le cuscinate in diretta TV dopo le ennesime provocazioni, che suscitavano la simpatia del pubblico.
Ovviamente, al di là degli sfottò, le nostre valutazioni erano dettate da una conoscenza approfondita del calcio, acquisita negli anni da assidui frequentatori dei meandri del pianeta pallonaro.
Fermo restando che le analisi possono sempre prestarsi a interpretazioni diverse, soprattutto quando influenzate dal tifo per una squadra o per l’altra, noi “vecchi lupi di mare” abbiamo ottenuto ottimi dati d’ascolto, che confermavano la nostra genuina spontaneità, mai artefatta. Nel bene e nel male, noi eravamo così.
Elio Corno era parte integrante di quel mondo, con il suo stile unico e la sua travolgente passione.
Oggi non c’è più. Un carissimo amico, recentemente scomparso, che ha lasciato un vuoto enorme.
In un editoriale di un libro ha scritto: “Ho sempre provato nei confronti di Tiziano Crudeli una certa invidia per questo suo modo di essere, anche se nei nostri faccia a faccia lo scambio di opinioni spesso rasentava la rissa, verbale beninteso. Il suo essere ‘zerbinato’ di fronte ai potenti della società non nasce dalla mancanza di personalità, ma è un atteggiamento dettato dall’infinita passione che lo accompagna da sempre. Per lui il Milan è la vita, è il carburante necessario per far girare al massimo il motore del tifo.”
Nonostante per lui fossi “uno zerbino” della proprietà rossonera (amo il Milan profondamente, ma non sono mai stato uno scendiletto!), la stima, l’affetto e la mia infinita passione per i colori rossoneri sono riconoscimenti pubblici che mi hanno sempre fatto piacere, provenendo da un grande amico e grande giornalista, tifoso interista. Elio Corno era molto più di un semplice collega o avversario di schermaglie calcistiche: era un uomo brillante, capace di accendere qualsiasi discussione con la sua arguzia e la sua passione sconfinata per il calcio.

Alla base del successo di quel modo di fare televisione, di cui Elio è stato un autentico precursore, c’è un aspetto fondamentale da sottolineare: le televisioni private non avevano l’esclusiva delle immagini delle partite. Per questo, gli opinionisti dovevano coinvolgere i telespettatori attraverso dibattiti accesi, trasmettendo qualità nei commenti, enfasi e trasporto emotivo.
Non potevamo affidarci alle immagini, ma alle parole, alle emozioni, ai gesti. Forse, ci siamo riusciti.
Le trasmissioni televisive, pur prive delle immagini delle partite, diventavano un palcoscenico straordinario per chi sapeva raccontare il calcio con passione e intelligenza. Il segreto era tutto lì: ritmo, descrizione vivida, la capacità di trasmettere emozioni forti.
La professionalità e l’esperienza aiutano, certo, ma il sacro fuoco della passione resta la vera essenza. E Elio quel fuoco lo aveva
dentro, lo alimentava ogni giorno, con ironia, grinta e una straordinaria capacità di comunicare.
Nella galleria dei personaggi che hanno segnato l’informazione sportiva di allora, Elio Corno merita un posto speciale. Il personaggio era grande tanto quanto l’uomo. Gran parte dei successi ottenuti nei difficili inizi devono essere attribuiti anche a lui. Indimenticabile e fraterno amico, compagno di anni divertenti e vivaci, di battaglie dialettiche e risate sincere.
Tiziano Crudeli

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