Paolino su Bianconeranews.it: "La solitudine di Allegri...e intanto la Juve sale"
La Juve va (piano) e zitta zitta recupera terreno in classifica e si riaffaccia dietro i posti nobili che garantiscono formalmente - Uefa permettendo - un piazzamento in Europa. Meno uno dal settimo posto, ma anche uno spirito più disinibito dopo la batosta ancora mal digerita della penalizzazione. Tra alti e bassi, vittorie e prestazioni altalenanti, l'umore si è normalizzato ed è tornata a riemergere la fiducia minima per provare a ricredere nei propri mezzi anche in queste situazioni inusuali. E nonostante il tridente, ancora aspro, il corto muso resta il punto di forza. A Napoli il blackout peggiore, poi la ghigliottina dei quindici punti e il saliscendi tra le qualificazioni salvavita di coppa Italia (Monza e Lazio) e il pesante scivolone interno con i brianzoli. Una sequenza intervallata dalla reazione d'orgoglio con l'Atalanta. Insomma tutte le sfumature nero-bianche di questa seconda parte di stagione. Allegri non parla più di chi sta dietro e spalando le solite critiche sta aiutando a portare la squadra fuori dalla palude della paura.
Fischi - A stonare sono i fischi, meritati quando servono, meno quando pretestuosi e premeditati nei confronti di quello o quell'altro giocatore meno gradito. E soprattutto se provenienti da un gruppo ristretto di pseudo sostenitori affacciati in prossimità della panchina. “Nei momenti non facili serve l'aiuto di tutti” - dichiara Allegri a fine gara -. E non può essere un errore tecnico, una sostituzione, o il riadattamento di un modulo il pretesto per scatenare la protesta. I problemi sono altri sembra volere dire il mister. La Juve stava tra l'altro vincendo, anche se cominciava a dare segnali di insofferenza nel mantenere solidità con un tridente privo di protezione. Critica forse più articolata dovuta alla prima apparizione dei tre tenori Vlahovic, Chiesa e Di Maria depotenziati da tre cambi in altrettanti slot a cui hanno fatto seguito alcuni errori dei subentrati. Non serpeggia nervosismo, tranquilli, si tratta semplicemente di sopravvivenza da parte di un allenatore emblema della solitudine che nessuno della società prova a schermargli.
Fiorentina – Il passo in avanti viene fatto a scapito della Viola: un gol di scarto, uno annullato dall'incrocio delle linee del semiautomatico (a voler pensare bene) e un sospiro di sollievo per la svista arbitrale sulla trattenuta a Locatelli rimediata dalla review, ma per un precedente e millimetrico fuorigioco. Cose da Var estremo che finiscono per imbruttire e deresponsabilizzare le giacchette (ex) nere ed (ex) giudicanti. Ma in cantiere c'è già l'intenzione di introdurre lo “spazio” tra i giocatori prima di sanzionare il fuorigioco. Intanto da giovedì ci si rituffa in Europa League dopo l'ultima esperienza sfumata con Antonio Conte. Per Allegri una delle tre piste di salvataggio per salvare la stagione e presentarsi in società con il pass dal valore di un trofeo vinto.