21 marzo 1993, la magica punizione di Asprilla manda in soffitta l'invincibile Milan
Dopo trentuno anni è ancora la striscia di imbattibilità più lunga del nostro calcio. Il Milan degli Invincibili che dal 19 maggio del 1991 al 21 marzo del 1993 riuscì a completare 58 partite senza perdere. Un campionato intero, quello del 1991-92, dominato con ventidue vittorie e zero sconfitte, con in panchina Fabio Capello, mentre nel 1992-93 arriverà ancora lo Scudetto, ma le defezioni saranno due, indolori, soprattutto nel finale di campionato. La serie inizia dopo un Bari-Milan 2-1, con doppietta di Joao Paulo, arrivando, appunto, fino al 21 marzo di trent'anni fa. A San Siro scende in campo una delle grandi di quel periodo, il Parma di Nevio Scala.
Le formazioni per larga parte sono fatte da italiani. Nel Milan ci sono solamente il Genio, Dejan Savicevic, ma anche il Pallone d'Oro 1991 Jean Pierre Papin, che due anni prima con l'Olympique Marsiglia aveva fatto fuori proprio gli uomini di Berlusconi nella scurissima notte di Marsiglia e del Velodrome, che aveva estromesso i rossoneri dall'Europa dell'anno dopo. Dall'altra parte gli stranieri sono due: il lussemburghese Grun, all'occorrenza difensore o centrocampista, ma anche il colombiano Tino Asprilla, conosciutissimo per i propri gol, ma anche per le conquiste fuori dal campo, con auto di lusso e serate brave.
In ogni caso il Milan cerca il vantaggio fino al minuto 58, quando proprio Asprilla calcia una punizione verso la porta di Sebastiano Rossi. Il portiere milanista non può fare altro che guardare il pallone infilarsi sotto al sette, imparabile. Da lì in poi il Milan insegue un pareggio che, però, non arriva. Anzi, il rischio del raddoppio ducale è abbastanza palpabile fino al triplice fischio. Curiosità: la striscia positiva era iniziata proprio contro il Parma, uno 0-0 nell'ultima di campionato.