14 ottobre 1984, la Juventus cade contro l'Hellas Verona. Elkjaer segna scalzo
Il 14 ottobre del 1984, al Bentegodi di Verona, c'è una sfida che a posteriori diventa chiave per lo Scudetto. Perché gli scaligeri ospitano la Juventus che arriva dallo Scudetto della stagione precedente, con una segnatura che ha dell'incredibile e che nell'era del Var sarebbe stata annullata. Perché il gol del due a zero finale, firmato Preben Larsen Elkjaer, entra nella storia.
Arrivato per due miliardi e mezzo di lire in estate, il danese diventa uno dei simboli di quello Scudetto incredibile dell'Hellas Verona nell'annata 1984-85. Contro i bianconeri parte a razzo e, a tutta velocità, punta la difesa della Juventus. Contrasto con Stefano Pioli, in cui Elkjaer perde lo scarpino, dribbling su Schiera e tiro con il destro sul palo lontano. È un gol unico in Serie A, ma da regolamento andrebbe annullato, come spiegato da Morini, perché non c'è la possibilità di giocare scalzo.
L'Arena celebrerà così la rete. "Elkjaer ha perduto una scarpa nel contrasto, vinto, in velocità con Pioli. Ha fatto ancora un bel po' di passi, sempre al massimo della spinta, è entrato in area, già scalzo ha aggirato Scirea e ha segnato col destro, di esterno. Ha detto, esprimendosi per la prima volta in italiano. "Cosa dovevo fare di diverso, non è stato comunque il mio gol più bello, ne ho fatti e ne farò di migliori". La scarpa è stata poi raccolta da Fanna. Se l'allenatore del Verona forse Lorenzo e non Bagnoli, la scarpa sarebbe promossa a totem. E l'arbitro? Nessun commento. La scarpa di Elkjaer entra così nella piccola (o anche grande) storia del campionato nel museo delle cose strane".