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Il Bra sogna la C. Capitan Tos: "Vogliamo riscattarci dalla passata stagione"

Il Bra sogna la C. Capitan Tos: "Vogliamo riscattarci dalla passata stagione"
© foto di Andrea Lusso-AS Bra
Oggi alle 09:00Serie D
di Claudia Marrone

"È vero, per ora abbiamo un vantaggio sicuramente importante dal secondo posto, ma dire che si può vivere il ritorno in maniera serena no, non è corretto, perché mancano ancora molte partite e può succedere di tutto. Siamo in vetta alla classifica per merito e per i nostri valori, non per caso, ma non dobbiamo pensare che sia finita o che sia semplice": nell'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, esordisce così il capitano del Bra Cristan Tos, che con i suoi si gode la vetta del Girone A di Serie D.

L'esperto difensore ha poi proseguito: "Da quando siamo andati in testa siamo poi rimasti sempre lì, e abbiamo schiacciato l'acceleratore senza però alzare la testa senza fare calcoli e previsioni. Il primo posto non ci dà pressioni, è un privilegio aver tutto nelle nostre mani, e a 36 anni posso dire che non capita tutti gli anni di vivere stagioni del genere: dobbiamo vivercela fino in fondo, non eravamo neppure partiti con l'obiettivo primo posto",

Le parole "Serie C" sono quindi un tabù?
"No, non sono un tabù, ma non ne parliamo non per scaramanzia o altro, ma perché a inizio gennaio è riduttivo, come ho detto manca ancora molto al termine della stagione".

Una rosa molto giovane la vostra, in pochissimi siete nati prima del 2000. Come si gestisce un gruppo così?
"Si, siamo una rosa davvero molto giovane: io ho 36 anni, poi c'è Quitadamo che ne ha 30 anni ma è ora ai box per l'infortunio al crociato e ci sono Pautassi e Tuzza che ne hanno 29 e 26, per il resto tutto ben al di sotto dei 25. Però è un gruppo sano, noi più 'vecchietti' per così dire, insieme comunque ai giovani che sono qui da più tempo, abbiamo cercato subito di coinvolgere e integrare i nuovi arrivati, abbiamo fatto capire loro importanza che possono avere nell'organico, e questa si è rivelata la nostra forza: tutti si sentono importanti e utili, e io mi interfaccio da amico con i ragazzi più giovani, no da capitano anziano che comanda. Il tutto per rimanendo molto esigente con loro. Del resto, però, abbiamo tutti un obiettivo comune".

A proposito della fascia di capitano, quanto pesa in un momento positivo così?
"È un onore, un orgoglio e una responsabilità importante che voglio vivere al meglio per guidare la squadra verso il grande obiettivo di tutti. Ripeto che annate così non sono facili da avere e viverle da capitano è il massimo che si possa chiedere".

Questa è la tua sesta stagione al Bra: come hai visto crescere il club negli anni?
"Il Bra è una società seria e sana, da sempre molto sostenibile, che sa anche valorizzare il territorio cercando ragazzi della zona per il proprio organico. Dalla scorsa stagione ci portiamo l'amaro in bocca per non aver raggiunto playoff per classica avulsa e gli scontri diretti, erano anni che li centravamo meritatamente, ma purtroppo non successo: ora vogliamo riscattarci, provando a fare qualcosa di più grande. Lo merita tutto l'ambiente".

© Riproduzione riservata
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