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Savoldi: "Il Vicenza ha qualcosa in più. La Carrarese giochi con la testa sgombra"

Savoldi: "Il Vicenza ha qualcosa in più. La Carrarese giochi con la testa sgombra"TUTTO mercato WEB
© foto di Balti Touati/PhotoViews
giovedì 6 giugno 2024, 13:19Serie C
di Tommaso Maschio
A Tutta C
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Ospite: Giuseppe Savoldi A TUTTA C con Luca Calamai
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“La prima partita ha un’atmosfera particolare e cambia tutto. C’è molta attenzione, studio e voglia di non rischiare nulla. Il Vicenza potrebbe avere qualcosina in più, bisognerà poi vedere se Vecchi riuscirà a mettere in campo quei giocatori che possono fare la differenza. L’aspetto mentale e psicologico comunque determinerà tutto”. L’ex attaccante Giuseppe Savoldi ha parlato così della finale d’andata fra Vicenza e Carrarese, terminata 0-0, giocata ieri nel corso dell’appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio.

La Carrarese si gioca un sogno, questa pressione può essere un vantaggio o uno svantaggio?
“Dipende dai giocatori, se sapranno tenere la testa sgombra senza farsi trasportare da sensazioni particolari che potranno incidere sulla prestazione. Io ho ricordi bellissimi con la Carrarese, Vecchi è stato mio giocatore con lo Spezia e ho vissuto momenti straordinari con il Vicenza. In Toscana ho allenato la Massese e il Siena, ci ho lasciato un pezzo di cuore in Toscana. Questa finale mi coinvolge tantissimo”.

Una piazza come Siena merita di più?
“La città merita la Serie A, su questo non ci piove. Ci sono state poi delle vicende che è meglio lasciar stare, ma sono felice per la promozione in D”.

Cosa ti ha colpito della Serie C di quest’anno?
“Sono sincero, provo a seguire tutto il calcio ma non conosco nel dettaglio le varie squadre. Seguo la Serie C, mio figlio allena la primavera del Renate, ma seguirle tutte è difficile”.

Cosa pensa delle seconde squadre?
“Le seconde squadre mi piacciono, la Juventus sta facendo benissimo, l’Atalanta ha sempre avuto un settore giovanile di primissimo livello. Con le seconde squadre almeno li vediamo questi giovani, se non giocano non possiamo mai apprezzarli. Ben vengano le grandi squadre che mettono in mostra questi ragazzi”.

Per un giovane è un bene questo percorso all’interno del club di appartenenza?
“In alcuni casi quando vai in prestito ti perdi perché ti ritrovi in realtà che non ti piacciono fino in fondo. Il giovane risente della poca fiducia della società, non ti cautela e non ti prende in considerazione fino in fondo. Per questo rimanere nel club fa bene, alcune volte giocatori che vanno a farsi le ossa in prestito si sono persi”.

Questa governance della Serie C punta sui giovani, si riesce a passare poi dalle parole ai fatti?
“Devono fare in modo di obbligare le società a valorizzare i giovani, anche perché adesso entrano dei soldi. C’è un ritorno per le società grazie alle televisioni, deve esserci un incentivo per i giovani. Fa bene la Federazione a spingere per aiutare il nostro ct, di giocatori italiani ce ne sono sempre meno”.

Cosa devono fare le neopromosse in Serie B per mantenere la categoria?
“È importante dare continuità, questo ti permette di continuare a crescere e spendere per migliorare ancora la rosa. Parliamo di società che hanno fatto la storia recente, ricordo il Cesena quando giocavo a Bologna ed era una sorta di derby. Era bellissimo giocare in quel periodo”.

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