Teramo, il ds Federico: “Sassuolo e Roma su Surricchio, stiamo valutando"
La cessione di Matteo Piacentini al Modena, tre innesti - Forgione, Mordini e De Grazia - già portati a casa. Il Teramo, che nel corso della stagione è stato al centro delle cronache anche per le vicende legate alla nuova proprietà - i fratelli Ciaccia - si muove, con la classifica che vede la squadra a 19 punti dopo le prime venti gare di campionato. Del mercato del Teramo, e non solo, abbiamo parlato su TuttoC e TMW con Sandro Federico, direttore sportivo del club abruzzese.
Che mercato stiamo vivendo?
“Il solito mercato di gennaio, che inevitabilmente risente del periodo non facile legato al Covid. Ci conviviamo ormai da un paio di anni: bisogna fare massima attenzione e non tralasciare nulla, un errore oggi può costare caro”.
Da uomo mercato, il fatto di non giocare è un vantaggio o uno svantaggio?
“È un vantaggio, anche nella gestione di alcuni ragazzi che devono andare via. Credo anzi che potrebbe essere un esperimento: sarebbe ideale avere una finestra di mercato di 10-15 giorni prima della ripresa del campionato, in cui fare mercato”.
Da uomo di campo invece, quando è complicato tenere la squadra “sulle spine” in un momento in cui non si gioca?
“Beh, devo dire che alla gran parte di questo lavoro ci pensa lo staff con l’allenatore. Noi (con Federico in dirigenza c’è Carlo Musa quale responsabile dell’area tecnica, ndr) siamo a supporto del mister nella gestione del gruppo. E ripeto, a livello di mercato non avere partite in questo periodo è un bel vantaggio”.
L’esperimento di accorciare il mercato si fece qualche anno fa, poi è finito nel dimenticatoio.
“Però riguardò l’estate. Io penso che il mercato di gennaio sia molto diverso: alla fine in estate, da giugno in poi, è sempre mercato finché non si chiude. Magari si potrebbe finire prima del 30 agosto, il 10 o il 20, ma a gennaio penso che sarebbe utile una cosa proprio diversa: i primi 10-15 giorni di mercato, e poi si ricomincia a giocare dopo la pausa”.
Arriviamo a voi, cosa ci dobbiamo aspettare dal Teramo in questa sessione?
“Vogliamo mettere in rosa giocatori di esperienza ma con la giusta esperienza, senza esagerare da questo punto di vista. Diciamo che dobbiamo integrare la rosa con grande attenzione”.
A proposito di nomi di esperienza, si è fatto quello di Marilungo.
“Girano molti nomi… in questa fase si parla con tanti, ma non bisogna avere fretta. Serve pazienza e bisogna essere ponderati nelle valutazioni: a volte si può andare vicino e a volte sfumano certe situazioni. Può essere per questioni di budget, perché magari si cambia idea a livello tecnico o perché non si trovano gli incastri giusti”.
È partito Piacentini intanto.
“Devo dire che è una soddisfazione personale, perché è arrivata un’altra operazione importante dopo le cessioni di questa estate con Diakité, Santoro e Cianci: vuol dire che è stato fatto un grande lavoro. Piacentini l’ho portato qui tre anni e mezzo fa e queste cessioni penso siano la dimostrazione che si è fatto un ottimo lavoro sul patrimonio. Credo che in Serie C sia difficilissimo arrivare a vendere tre calciatori, più un quarto come Piacentini adesso”.
A latere del mercato, resta viva la situazione societaria con le vicende legate alla proprietà. Come la state affrontando?
“La stiamo vivendo nella massima tranquillità, come dimostra il fatto che stiamo pagando addirittura il mese di dicembre: lo pagheremo venerdì,. La proprietà è vicina è presente e il gruppo non risente assolutamente di queste vicende, che spero possano concludersi il prima possibile”.
Chiudiamo con un giocatore molto chiacchierato, anche se molto giovane: Jacopo Surricchio, talento del 2006 molto richiesto in A. Ci può fare il punto?
“C’è un interessamento concreto da parte di Sassuolo e Roma, noi stiamo valutando: il ragazzo deve andare a giocare con i pari età, in una squadra importante come può essere una di queste due. L’intenzione è chiara: vogliamo accontentarlo, però ha un valore importante e speriamo arrivi la proposta giusta”.