Salernitana ad alta tensione, ds e allenatore lavorano in condizioni difficili
Chi si aspettava che la Salernitana potesse sfruttare il vantaggio temporale scaturito da una retrocessione maturata in largo anticipo è rimasto fortemente deluso. Perchè, 5 mesi dopo quella pesantissima sconfitta interna contro l'Empoli e a meno di 30 giorni dall'esordio in campionato, la situazione è addirittura peggiorata. Un presidente dimissionario, una trattativa per la cessione del club arenatasi proprio quando la fumata bianca sembrava imminente, Sottil che si dimette e Martusciello chiamato in fretta e furia al "capezzale" di un gruppo che non è mai diventato squadra e che si sta allenando a Rivisondoli aspettando soltanto di conoscere le future destinazioni. Nel mezzo un budget ridotto all'osso, alcuni calciatori che palesano insofferenza, i prezzi alti degli abbonamenti, la politica locale e regionale che chiede chiarezza e spiegazioni a Iervolino, il battibecco tra Lovato e un nutrito gruppo di sostenitori e il rischio di scendere in campo col Cittadella in un Arechi deserto come non accadeva nemmeno ai tempi della D e della Lega Pro. Tutto davvero surreale, soprattutto ricordando le promesse della società che, appena un anno fa, prospettava una Salernitana in grado di mettere in difficoltà tutte le big del calcio italiano e di lottare per la qualificazione alla Conference League. Oggi, invece, il diktat è chiaro: si acquista soltanto dopo aver ceduto, al netto di un paracadute da 25 milioni che già ora offrirebbe la possibilità di rinforzare la rosa se solo arrivasse il placet del proprietario.
Petrachi sta operando davvero in condizioni difficilissime e precarie, al punto che la tifoseria organizzata ha inteso recarsi a Rivisondoli anche per manifestargli rispetto, stima e fiducia. E' lui uno dei pochissimi a salvarsi dalla contestazione generale, è lui a dover armarsi di pazienza per non cadere nella tentazione di mollare visto che, tante volte, trattative chiuse con calciatori importanti sono state congelate dalla proprietà per motivi economici. Da Coda a Vandeputte passando per Tutino e Curto: gente che avrebbe innalzato notevolmente il livello dell'organico e che, invece, Iervolino ha messo in stand by. Anche in uscita la situazione è complessa. Chi prenderebbe, oggi, giocatori reduci da una retrocessione e che guadagnano tanto sapendo che sono in uscita e sgraditi alla piazza e che, dunque, potrebbero firmare da metà agosto in poi a cifre più vantaggiose? Il rischio concreto è quello di ritrovarsi il 17 agosto all'Arechi con i vari Dia, Bradaric, Coulibaly, Lovato (tra i più bersagliati in ritiro), Simy, Maggiore Bronn e Bonazzoli e con un monte ingaggi che non consentirà di agire in autonomia se non attraverso l'acquisto di gente di categoria inferiore o under in prestito e dall'ingaggio sostenibile. Tradotto: sic stantibus rebus, la Salernitana dovrà lottare per la salvezza. Il ds, comunque, qualcosa la sta ufficializzando. Pirola è andato via, Gyomber ha rescisso, Tchaouna è passato alla Lazio per 8 milioni di euro, Jimenez va alla Carrarese, Motoc tenterà l'avventura all'estero nel campionato greco e Candreva non è più a busta paga. Attese novità anche su Ikwuemesi (al passo d'addio dopo un campionato negativo in A) e Kastanos, fantasista che Petrachi vorrebbe trattenere a tutti i costi ma che da tempo aspetta solo un cenno per partire alla volta di Verona. Potrebbero restare, invece, i portieri Sepe e Fiorillo, il centrocampista Legowski (si raffredda la pista Palermo dopo l'arrivo in Sicilia di Blin), l'attaccante Valencia e il giovane Sfait.
Tornando sui tifosi, non è da escludere una nuova e civile contestazione nei prossimi giorni dopo il corteo in città anti società. La tifoseria organizzata ha raggiunto Rivisondoli in massa dopo la diserzione della prima settimana fischiando tanti dei calciatori attualmente a disposizione di Martusciello. Gli ultras, invece, stanno vivendo la situazione a distanza in attesa di capire se proporre l'iniziativa "zero abbonamenti" di cui tanto si parla sul web. La sensazione è che si va incontro al dato più basso dell'ultimo decennio. In una nota emessa dai club, si legge quanto segue: "Pretendiamo rispetto, chiunque non si all'altezza si faccia da parte anche a costo di ripartire dalla D. Anni di promesse non mantenute, ora silenzi e budget irrisorio: riportare la Salernitana dove è stata presa sarebbe un obbligo morale, invece si continua a dire di no ad un incontro con la curva e a un dialogo con la stampa locale. Altro che sinallagma". Ed è evidente che questo clima di caos, confusione e tensione rischia di complicare ulteriormente il percorso di una squadra in modalità cantiere aperto e che sta perdendo il suo più fedele alleato per la scelta di ridimensionare tutto e condurre un mercato al risparmio.