Cremonese, Stroppa: "Abbiamo le armi giuste per giocarcela alla pari col Venezia"
Giornata di vigilia in casa Cremonese. Ad attendere domani la formazione di Giovanni Stroppa c'è il Venezia primo in classifica. Match, questo, sul quale il tecnico grigiorosso si è espresso nel corso della consueta conferenza stampa prepartita.
Quella di domani sembra una gara che vale più di tre punti…
“Un’eventuale vittoria non cambierebbe niente, così come un’eventuale sconfitta. C’è da lavorare, lavorare e ancora lavorare. Affrontiamo la prima della classe reduce da una striscia positiva, una squadra ben allestita che è prima con cognizione di causa. Sono in forma, hanno condizioni psico-fisiche eccellenti e lo stanno dimostrando sul campo. È bello affrontare la capolista: dovremmo essere determinati per disputare una partita di livello. Rimarcherei il percorso costruito finora: anche se siamo staccati e il pareggio ci ha tolto l’acquolina in bocca per la rincorsa che stavamo facendo, siamo consapevoli della strada che stiamo percorrendo”.
Come sta la squadra? Ha in mente cambi di formazione?
“Ho detto più volte che la squadra mi dà la possibilità di fare delle scelte. Chi è entrato a Pisa ha fatto bene, sono tutti in piena considerazione. Voglio ricordare che la partita si può portare a casa con i cambi, anche chi non parte dall’inizio deve sapere che sarà battaglia fino al 95′ e c’è bisogno di tutti”.
Che partita si aspetta?
“Del Venezia ho parlato sottolineando il momento positivo che stanno vivendo, che di fatto dura dall’inizio del campionato. La considerazione nei loro confronti è totale, nello specifico parliamo di una squadra che ha anche nelle caratteristiche fisiche delle qualità importanti. Nelle transizioni, positive e negative, ha velocità non comuni in tutti gli elementi, a cui si aggiungono qualità individuali e pericolosità su calcio piazzato. È una squadra difficile da affrontare, ma possiamo metterli in difficoltà con le nostre armi: il palleggio, le palle inattive a favore o contro e l’attenzione a non fare regali. Dovremo essere bravi a portare i dettagli dalla nostra parte”.
Si aspetta una gara meno “sporca” rispetto a quelle con Pisa e Lecco?
“Credo che anche loro abbiano giocato a calcio. Il Lecco sta mostrando di che pasta è fatto e il Pisa sa giocare bene. Sicuramente domani ci saranno in campo due squadre forti e molto dipenderà dai duelli e dalla capacità dei singoli di incidere, non solo dall’idea del collettivo”.
Escludendo Coda, gli attaccanti hanno segnato 3 gol. È un dato che la preoccupa?
“Dati alla mano siamo la squadra più pericolosa del campionato, ma sono d’accordo quando si diche che bisogna migliorare in fase di finalizzazione. Coda è il nostro realizzatore principe, calciamo in porta con tanti giocatori e ci vorrebbero numeri diversi da chi attacca la porta. Bisogna continuare così ed essere sempre più incisivi, ma se la squadra continua a creare tanto potrebbe anche andare bene così”.
A Pisa abbiamo visto gli esterni a piede invertito nel secondo tempo. Può essere una soluzione da riproporre?
“A me è piaciuto tantissimo Quagliata, lo avevamo già provato in allenamento in quella posizione, ha fatto cose importanti ed è andato molto bene. L’interpretazione del ruolo non cambia, dipende dalle caratteristiche dei giocatori”.
Riproporre lo stesso undici potrebbe portare defezioni a livello fisico?
“Giocando una volta alla settimana credo che il problema non si ponga. Chi è stato impiegato meno o subentra sta crescendo molto, è il quotidiano che ti dà la possibilità di scegliere la formazione migliore. E aggiungo che nella partita c’è bisogno anche dei cambi, bisogna lavorare nell’ottica di poter iniziare e chiudere la partita con uomini diversi. Qui tutti sono sulla stessa linea di qualità, far partire uno dall’inizio o farlo subentrare non sarà proprio la stessa cosa, ma quasi”.
Ieri ha esaudito il desiderio del signor Armando, che sognava di incontrarla. Invece qual è il suo desiderio di Natale?
“Per me è un po’ come se fosse sempre Natale, perché alla squadra chiedo sempre i punti che sono necessari per sopravvivere facendo questo mestiere. Oggi ho fatto i complimenti ai ragazzi per quello che mi stanno dando e per come lo stanno facendo, credo che vederli andare a tremila in allenamento sia la soddisfazione più grande. Poi è chiaro che i punti contano, ma quando vedi che la squadra dà risposte del genere non ci sono altre richieste da fare. Quello che è successo ieri è anomalo: un giovane di 92 anni che ha come idolo il sottoscritto. Mi ha emozionato tanto, incontrarlo è stato bellissimo. È bello dare attraverso un piccolo gesto una giornata diversa a chi magari ha una quotidianità non così sportiva. Mi ha reso davvero felice”.