Valenti: "In Macedonia sbocceranno tanti giovani, in Italia serve maggiore coraggio"
Giovanni Valenti, allenatore dell'Akademia Pandev Brera Strumica (fondata nel 2010 da Goran Pandev come un'accademia giovanile e diventata poi un vero e proprio club), ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Tanti gli argomenti trattati, tra cui il livello della Macedonia (che sabato sfiderà l'Italia): "La Nazionale non può essere più considerata la Cenerentola dei gironi di qualificazione. Bardhi, Elmas, Miovski, Trajkovski, Nestorovski sono tutti calciatori di alto livello. E nei prossimi anni esploderanno altri giovani".
E il campionato cosa offre?
"Direi che tanti ragazzi potrebbero giocare nei professionisti in Italia, la differenza è nel ritmo di gioco: ancora troppo blando. Per me la Serie A macedone vale buona Serie C italiana. Con la differenza che qui puoi accedere ai preliminari di Champions, Europa League e Conference. In tanti stanno investendo su questo calcio: ad esempio ci sono proprietà turche o albanesi".
Perché secondo lei i giovani in Italia fanno così fatica ad avere spazio?
"I talenti ci sono. Quando ho fatto il vice allenatore in U19 vedevo che i giovani spagnoli, portoghesi e olandesi erano nella seconda squadra, i nostri in Primavera, dove gli Under 18 non giocano perché ci sono 5 fuoriquota. Poi può sicuramente crescere il coraggio dei tecnici, e anche un po’ l’orgoglio nel sentirsi parte di una progettualità a lungo termine senza pensare solo al presente. La Spagna ha lanciato Gavi in Nazionale a 17 anni. Dal mio punto di vista è stato un privilegio allenare ragazzi come Scalvini, Miretti e Fagioli alla Juve, Ndour e Zanotti al Brescia, o Colombo al Milan".