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Totti: "Facessi il dirigente in un altro club sarebbe un fallimento. Per la Roma, non per me"

Totti: "Facessi il dirigente in un altro club sarebbe un fallimento. Per la Roma, non per me"TUTTO mercato WEB
giovedì 12 settembre 2024, 13:45Serie A
di Dimitri Conti

Arrivano altre dichiarazioni sulle colonne de Il Messaggero da parte dell'ex attaccante Francesco Totti. L'ex numero 10 torna a quel 28 maggio del 2017: "Una volta che smetti, cambia la visione della vita. Le abitudini, il campo, la percezione del divertimento... Ora ho altri pensieri, inseguo altri scopi". Il calcio non è più al centro della sua vita: "Non facendo parte di nessuna squadra diventa secondario. Adesso sono tifoso della Roma e basta". E in che ruolo si vedrebbe, nel caso, in società? Risponde Totti: "Non farei mai il direttore sportivo, magari un ruolo come Ibrahimovic o Zanetti, un riferimento. Una figura come il direttore tecnico. Un incarico operativo e non uno da chiamare solo quando ci sono problemi". Magari guardare altrove? Dice Totti: "Qualche squadra mi ha chiamato ma sono fedele alla Roma. Se andassi a fare il dirigente in un altro club sarebbe un fallimento. Ma per la Roma, non per me".

Quindi si sofferma su una valutazione a proposito della rosa attuale dei giallorossi: "Un miscuglio di giocatori, alla fine ne sono stati presi quattro insieme. Ancora non l'ho capita. Io con 70 milioni avrei fatto altre scelte, non due giocatori ma almeno quattro-cinque. Dovbyk? L'attaccante andava preso e meno di 30 milioni è difficile. Ma Kone mi piace. Con certe spese folli la Roma deve arrivare per forza in Champions. Se investi 100 milioni e non ci arrivi è un fallimento totale. E senza, Daniele (De Rossi, ndr) salta prima, non arriva fino alla fine". A proposito di De Rossi: "È il parafulmine. E chi ci rimette è lui, ma fortunatamente conosce tutto e tutti. In questo momento è l'unico che può fare l'allenatore alla Roma. Ma avete visto cosa gli hanno detto dopo queste prime partite? Lo scorso anno è il passato, se ne sono già dimenticati tutto. Ci si dimentica facilmente, guardate cosa è successo a me".

Discorso simile su capitan Pellegrini: "A Lorenzo voglio bene ma conta solo il rettangolo di gioco. Ultimamente non ha giocato come dovrebbe. E se hai una tifoseria contro è complicato giocare. Totti si esprime anche su Dybala: "Massimo rispetto e ammirazione, ho sempre detto che è il giocatore più forte della Roma e va tutelato. Adesso vediamo come lo gestiranno". Chiusura sul figlio Cristian e le tante critiche che ha ricevuto: "Mi dispiace per il ragazzo. È da indegni parlare male di un diciottenne che ha i suoi sogni. Cristian ha il mio cognome e quello è il problema. Chi parla così solitamente sono i leoni da tastiera".

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