Quando il big non fa nemmeno in tempo a fare flop: Varane e altri campioni deludenti
Raphael Varane starebbe pensando di risolvere il contratto col Como e appendere le scarpette al chiodo a soli 31 anni. Il trasferimento più sorprendente della Serie A 2024/25 dura ben 23 minuti, quelli giocati in Coppa Italia contro la Sampdoria, che con ogni probabilità saranno gli unici con la maglia dei lariani. Sì, perché il francese non ha preso parte nemmeno alle amichevoli pre-campionato. I problemi al ginocchio hanno portato il tecnico Cesc Fabregas a non inserirlo nemmeno nella lista di Serie A, un segnale già sinistro che sta portando a un epilogo scontato.
Eppure c'è chi ha fatto anche peggio in passato. A proposito di Sampdoria, Christian Vieri passò ai blucerchiati nell'estate del 2006 ma non ci giocò nemmeno un minuto. Il centravanti viene presentato, posa con la maglia numero 32 ma non parte nemmeno in ritiro. Si prende qualche settimana di tempo per curare il ginocchio infortunato, il presidente Garrone si spazientisce e un mese dopo il suo arrivo arriva il comunicato che recita: "Al termine di un sereno confronto tra l'amministratore delegato Giuseppe Marotta e il calciatore Christian Vieri entrambe le parti hanno convenuto che non esistessero più i presupposti per proseguire il rapporto professionale precedentemente definito". Anni dopo Vieri dichiarerà: “Volevo smettere, avevo il ginocchio a pezzi". Rientrerà nel 2007 con la maglia dell'Atalanta.
Antonio Cassano all'Hellas Verona fu un altro matrimonio fallito prima di cominciare. Siamo all'estate del 2017 e Cassano viene da un anno in cui non vede il campo, sei mesi dei quali passati alla Samp. A maggio sceglie gli scaligeri: "Verona mi attizza. Ho pregato perché l'Hellas venisse in Serie A. Sono convinto che venire lì sia la cosa migliore che possa fare". Tempo di iniziare il ritiro e arriva li dietrofront, Cassano si accorge di essere completamente fuori forma: "Dopo due o tre giorni di ritiro mi accorsi che facevo davvero fatica a correre. Inoltre la squadra non mi convinceva". Sipario. O, meglio, ci riproverà con l'Entella ma basta una settimana di allenamenti per convincerlo a dire addio al calcio.
In tutto questo le 3 presenze di Mario Jardel all'Ancona sembrano un successo, se paragonato ai tre sopra citati. Chiudiamo la carrellata dei campioni in provincia col brasiliano, che nel gennaio del 2004 arriva a sorpresa al capezzale della squadra marchigiana. Il giocatore che si presenta è l'ombra della Scarpa d'Oro che fu solo due anni prima. In evidente sovrappeso e confuso, viene presentato durante Ancona-Perugia e va a salutare per sbaglio i tifosi ospiti, scambiandoli per i suoi. Gioca 85' contro il Milan, si rivede tre settimane dopo contro la Roma sempre da titolare, infine da subentrato la gara successiva contro l'Udinese. Sono passati 28 giorni dal suo esordio e quella contro i friulani è la sua ultima partita.