Nella Fiorentina di Palladino non c'è spazio per Beltran. A Bergamo 90 minuti di panchina

La Fiorentina non riesce ancora a ingranare, ieri pomeriggio sul campo dell'Atalanta per la squadra di Palladino è arrivata la prima sconfitta di una stagione in cui la vittoria ancora i viola non sanno come sia fatta. Tutti pareggi (compreso il duplice nel playoff di Conference League poi vinto ai calci di rigore contro la Puskas Akademia) fino al ko di ieri sul campo di Bergamo.

C'è un giocatore che, nonostante le difficoltà di questa partenza e anche alla luce del fatto che sia un acquisto da 25 milioni di euro tra parte fissa e bonus, non sta riuscendo a lasciare tracce della sua presenza. Non che giochi male, in campo proprio non ci scende: ci stiamo riferendo a Lucas Beltran, attaccante (o presunto tale, visto che sul suo vero ruolo sembra regnare ancora un po' di confusione) che non sembra scaldare particolarmente il cuore a mister Palladino, visto il minutaggio scarso.

Ieri Beltran è rimasto in panchina ad osservare i compagni e in questo avvio di stagione ha collezionato appena 114 minuti in campo con la Fiorentina sui 540 complessivi tra Serie A e Conference League. Due volte è partito da titolare: nella sfida d'andata del playoff europeo, al Franchi, da attaccante centrale e poi in posizione da trequartista nella sfida di campionato al Monza, nel weekend pre-sosta. Nella prima occasione è stato sostituito all'intervallo, nella seconda prima che sul cronometro fosse completata l'ora di gioco. Si aggiungono al quadro gli 11 minuti più recupero da subentrante col Venezia, in totale però risulta il meno impiegato (Gudmundsson a parte) del reparto offensivo. Nonostante i concorrenti là davanti (Kean escluso) non stiano brillando, e il colpo da novanta (Gud, appunto) ancora non abbia messo piede in campo, finora non c'è stato spazio per Beltran nelle idee di Palladino, che per esempio ieri ha preferito far entrare Ikone e Sottil.