Napoli-Inter 0-1, le pagelle: Simeone ingenuo, Lautaro decisivo. Finalmente Pavard

NAPOLI-INTER 0-1
(90'+1 Lautaro)
Le pagelle del Napoli
Gollini 7 - Ci prova, regge finché può. Dice no a Lautaro, a Thuram, ad Arnautovic, a Barella. S'arrende solo alla bellezza, ma è per distacco il migliore in campo dei suoi.
Di Lorenzo 5,5 - Da braccetto, chissà, può anche essere il suo futuro: prestazione solida fino alla leggerezza su Lautaro, perdonabile di suo ma che arriva proprio sul gol partita.
Rrhamani 6 - Pecca il peggior Thuram dell'anno e così è tutto un po' più facile. Dà una mano anche in manovra.
Juan Jesus 6 - Da quelle parti l'Inter entra, è vero. Considerato l'assedio continuo che la difesa azzurra ha dovuto sostenere, però, non se ne può fare una colpa a lui e ai suoi compagni.
Zerbin 5 - La mossa a sorpresa di Mazzarri: domani va a Monza, oggi titolare in finale. A differenza della semifinale, non riesce a incidere sulla partita e Dimarco sprinta un po' dove vuole. (Dal 58' Ostigard 6 - Entra ruvido, coriaceo. Insomma, quello che vuole Mazzarri)
Cajuste 6 - Non proprio un inno alla grazia, ma la strada è quella dei muscoli e uno così fa comodo, specie in assenza di Anguissa. Tanta legna, non troppe intuizioni. (Dal 74' Raspadori 6 - Impossibile rappresentare da solo la fase offensiva di una squadra che non ne ha alcuna velleità).
Lobotka 5,5 - S'impegna, su questo nessun dubbio. Però abbiamo ancora negli occhi il metronomo dello scudetto: in un modulo così, in un Napoli così, sembra quasi un pesce fuor d'acqua.
Mazzocchi 5,5 - Vittima della propensione completamente difensiva del Napoli, prova a spingere ma senza riuscire a impensierire Darmian, che anzi gioca molto più alto di lui. (Dal 74' Mario Rui 6 - Un tentativo sul fondo e poco altro).
Politano 5,5 - Spuntato rispetto alla gara contro la Fiorentina, quando era stato tra i più convincenti. Non riesce a sfondare né a mettere in difficoltà la retroguardia nerazzurra. (Dal 70' Lindstrom 6 - Da lodare il coraggio, non la realizzazione, quando cerca la porta di Sommer da distanza impossibile).
Kvaratskhelia 6,5 - Esce per un sacrificio tattico voluto dal suo allenatore. Finché è in campo, pur non brillando ancora come nell'anno dello scudetto, che è la ragione per la quale il Napoli è a Riyadh, è per distacco il giocatore più pericoloso degli azzurri. (Dal 70' Gaetano 5 - Non è colpa sua. Però gioca 25 minuti e tocca otto palloni).
Simeone 4,5 - Il primo giallo è molto sbiadito, soprattutto per il metro arbitrale tenuto da Rapuano nel primo tempo. Il secondo, però, è indiscutibile ed è quello dal quale si può giudicare l'ingenuità di un intervento che complica la serata dei suoi.
Walter Mazzarri 5 - Con un 5-4-1 puro, ritenta il colpaccio dopo il 3-0 di contropiede alla Fiorentina. Difficile, però, reggere tutta una partita contro una squadra che sta dominando il campionato: arriva solo fino al novantesimo. Da rivedere i cambi: prima si copre, poi capisce che è troppo e butta dentro Raspadori. Ma perché preferire Gaetano a Zielinski?
Le pagelle dell'Inter
Sommer 6,5 - Una parata vera, su Kvara, e poi tanta amministrazione. Ordinaria, ma pure ordinata.
Pavard 7 - Eccolo, il Bastoni del centrodestra. In una serata complicata, ci vuole il suo affondo per cambiare la storia della Supercoppa. Dietro praticamente nessuna difficoltà: confermati i segnali di crescita.
De Vrij 6,5 - Vita sin troppo facile sulle pochissime giocate offensive del Napoli. Esce per una maggior propensione offensiva della squadra. (Dal 62' Carlos Augusto 6 - Entra da terzino, alto come un'ala visto che il Napoli è in dieci. A conti fatti, non un protagonista della serata).
Acerbi 6,5 - Praticamente nessuna difficoltà su Simeone, si fa anche apprezzare in fase di manovra.
Darmian 6,5 - Terza da titolare consecutiva: un po' di stanchezza sarà pure psicologica e sarà fisiologico chiedersi che fine abbia fatto Dumfries. Molto alto, pur senza risultare decisivo.
Barella s.v. - È una serata in cui ogni giudizio sarebbe sbagliato. Entra in campo con la notizia della scomparsa di Gigi Riva, che per lui è stato un secondo padre, nella testa, nel cuore, in tutto il corpo. Poi fa bene alcune cose, male altre, si fa ammonire, gioca a calcio come gli ha insegnato Rombo di Tuono. Ma oggi non è importante raccontare come abbia giocato. (Dal 62' Frattesi 6 - Anche un Barella con la testa altrove resta più convincente in fase di palleggio, ingresso così così).
Calhanoglu 5,5 - Il motore lo fa girare lui, per carità, e nel finale va anche vicino al 2-0. Però entra nervoso e rischia il giallo: lo prende solo alla terza occasione, forse un po' tardi.
Mkhitaryan 6,5 - Forse è il migliore in Italia per la capacità di coniugare quantità e qualità. Rifinisce e prova anche a finalizzare. Il migliore dei centrocampisti di Inzaghi questa sera.
Dimarco 6 - Suo il primo vero squillo della serata, un mancino a filo palo dopo una deviazione avversaria. Meno ispirato della gara contro la Lazio, quando aveva arato la fascia, e qualche imprecisione di troppo nei cross. (Dall'81' Arnautovic 6 - Meglio del solito).
Thuram 5 - La prima vera serata storta da quando è nerazzurro. Sfonda una sola volta ma parte un metro oltre l'avversario. Si divora due gol e non riesce neanche a farsi apprezzare con le giocate per i compagni. (Dall'81' Sanchez 7 - I campioni sono così: una Supercoppa l'ha decisa all'ultimo, oggi costruisce l'azione del gol partita).
Lautaro 8 - La bellezza di un tacco a spegnere lo spettacolo sconcertante dei fischi per Riva, figli con buona probabilità di un'incomprensione culturale di fondo. Non sembra la serata giusta, in generale l'Arabia pare una terra stregata per lui. Alla fine, però, c'è sempre il Toro: questa volta di lusso. (Dal 93' Bisseck s.v.).
Simone Inzaghi 7,5 - All'allenatore che vince cinque Supercoppe, al tecnico che cambia modulo per spingere e manda un messaggio chiaro: si vince anche convincendo. Non è stata, soprattutto per cinismo, la miglior Inter della stagione, anche se la vittoria è più che meritata considerato l'assedio. Supera Capello e Lippi nell'albo d'oro: hai detto niente.
