Lazio, Lotito: "Non sono sorpreso di questo avvio, ho allestito una squadra senza prime donne"
Claudio Lotito, presidente della Lazio, questa sera ha parlato ai cronisti presenti all’uscita dall’Università Luiss di Roma dove ha presenziato a una lezione sul diritto sportivo: "Non sono sorpreso di questo avvio, - ha detto parlando dell'inizio di stagione della squadra di Marco Baroni, fresca di doppio successo tra Serie A ed Europa League - ho allestito una squadra per competere alla pari con tutti. Se la squadra rimane cosciente dei propri mezzi e mantiene questo ritmo, ci toglieremo grandi soddisfazioni. Non ci sono novità sul Flaminio, stiamo preparando tutta la documentazione per poterla presentare, poi ci sarà lo studio di pre-fattibilità", le parole raccolte dal nostro inviato.
Le dispiace che non ci siano laziali in Nazionale?
"Andrebbe chiesto al commissario tecnico, ognuno a casa sua decide quello che vuole. A casa mia decido io perché sono il proprietario, può dispiacermi però perché la nazionale è un patrimonio di tutti. Può darsi che in questo momento vengono visti come giocatori che non posso contribuire. Non solo Tavares è decisivo, anche Dia, Noslin, Gigot e Tchaouna. Sono tutti giocatori che militano nelle rispettive nazionali e hanno fatto anche gol. Io non devo rimproverarmi di nulla, poi ognuno fa quello che vuole”
Sui singoli: “Pedro è un grande professionista, lo abbiamo inserito per questo in lista UEFA. A fine stagione ci siederemo al tavolo e vedremo quelle che saranno le sue richieste. Ho scelto Baroni perché credevo fosse la persona giusta per ripartire. Abbiamo finito un ciclo e bisognava aprirne uno nuovo. Si è parlato di ridimensionamento, io parlo di ristrutturazione e i fatti mi danno ragione. Ho scelto un allenatore che fosse funzionale alle nostre necessità. La vera differenza tra questa squadra e quella precedente è che questa ha fame. Fame, umiltà e determinazione, la differenza è tutta lì. Non ci sono prime donne qui. Obiettivo? Far bene, gli obiettivi non si annunciano ma si raggiungono, tante squadre fanno gli annunci, ma poi quando non raggiungono gli obiettivi parlano del prossimo campionato. Io sono per la politica dei fatti, abbiamo provato a costruire un ambiente sano, trasparente e pulito. Poi sono i calciatori che vanno in campo, mica io”.