La vera svolta di Milan-Brugge non è stato il cambio di Leao. Fonseca svela il suo 'segreto'
Il momento decisivo di Milan-Club Brugge è al 60esimo. Paulo Fonseca guarda la sua panchina e chiama Noah Okafor e Samuel Chukwueze, mettendoli in campo al posto di Rafael Leao e di Ruben Loftus-Cheek. Passano pochi secondi e il Milan è in vantaggio: sgroppata dello svizzero sulla sinistra, palla in mezzo per Reijnders e gol. Dieci minuti dopo e il Milan segna la terza rete: discesa di Chukwueze sulla destra, palla in mezzo per Reijnders e gol.
Non Leao, ma Loftus-Cheek
Tutti gli occhi delle polemiche si sono riversate su Rafael Leao. Ma attenzione: il portoghese, fino al momento della sostituzione, non aveva fatto assolutamente una brutta partita. Anzi: era stato uno dei pochi rossoneri vivi, a provarci. La vera svolta di Milan-Club Brugge in favore dei rossoneri è stata l'uscita di Loftus-Cheek. L'inglese, schierato da mezzala destra, ha - ancora una volta - faticato tantissimo ad offrire una formazione quantomeno degna: "Loftus - ha detto Fonseca - è un calciatore di accelerazione con la palla tra i piedi; quando è senza spazio, ha più difficoltà. Ma non è che ha paura... Sono quelle le sue caratteristiche. Dobbiamo fargli capire meglio determinate cose. Lui lavora tanto, sempre, dà tutto per la squadra. Mi dispiace che non sia stato al livello su cui io so che possa giocare".
Chi gioca
Siccome Loftus-Cheek non sta offrendo garanzie adeguate, Fonseca può dar spazio ad una soluzione a cui pensa già da diversi mesi: Pulisic trequartista. "Siamo migliorati tanto - ha spiegato il tecnico rossonero - quando Pulisic è andato a giocare dentro, non più come esterno. Onestamente Pulisic come esterno non ha la preponderanza che ha quando gioca dentro e quando abbiamo cambiato la squadra è stata un'altra". E allora: fuori Loftus-Cheek, dentro Chukwueze a destra, Pulisic spostato al centro. Questa è la strada.