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L'ultimo sgarbo di Lukaku a Inzaghi. Ma Lautaro e Thuram sono più felici così

L'ultimo sgarbo di Lukaku a Inzaghi. Ma Lautaro e Thuram sono più felici cosìTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 16 gennaio 2024, 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Pep Guardiola, Xavi, Luciano Spalletti. Manca qualcuno? Alla terzina di Romelu Lukaku no. Nel variopinto mondo dei capitani di nazionali che hanno votato il miglior allenatore del 2023 al FIFA The Best, pochissimi tra coloro che guidano una selezione di un certo livello nel ranking hanno escluso Simone Inzaghi. Fra questi, a sorpresa ma neanche troppo, vi è stato il centravanti del Belgio e della Roma, infortunato mentre l'Inter eliminava il Barcellona di Xavi dall'ultima Champions: forse per questo Big Rom non ha tenuto conto di quel passaggio.

L'ultimo sgarbo di Romelu a Simone. E pensare che Inzaghi era stato decisivo non solo nell'avallare il già discusso ritorno di Lukaku nel Chelsea, ma si era addirittura impuntato per averlo nella stagione in corso. Magari, non ci fosse stato il no compatto dello spogliatoio, avrebbe persino detto sì alla clamorosa retromarcia prima del passaggio alla Roma. Anche perché, se Romelu è rimasto scottato dalla panchina iniziale di Istanbul, non l'ha mai detto chiaro e tondo al suo ormai ex tecnico. È una versione circolata solo dopo il sorprendente voltafaccia all'Inter, che aveva fatto di tutto per convincere il Chelsea a mollarlo di nuovo. L'avesse fatto, chissà, Inzaghi gli avrebbe ricordato l'abbraccio prima di entrare in campo col City; forse spiegato che il suo piano era tenere in piedi la partita con Dzeko il più possibile e poi romperla con Lukaku. Tutti retropensieri che oggi affogano nei se e nella certezza di un ultimo sgarbo, quello nei voti di ieri sera.

Ma Lautaro e Marcus Thuram stanno bene così. A proposito di what if: cosa sarebbe successo se con l'argentino e il francese a Milano ci fosse stato anche Lukaku? In fin dei conti, era questo il piano A dell'estate. Nessuno può rispondere con certezza, se non su un punto: difficile pensare che Lautaro e Thuram potessero fare meglio di così. Liberato dal ruolo di spalla - di Icardi, di Dzeko, di Lukaku - il primo si è librato in vetta alla classifica cannonieri: la responsabilità gli ha fatto bene. Quanto a Tikus, che con Romelu in squadra sarebbe stato prima alternativa e non primo ballerino, ha avuto e ha il tempo di farsi vedere come pure di sbagliare e infine di correggere i propri limiti, di studiare e di sfruttare i propri margini di miglioramento, a oggi ancora ampi. È il rovescio della medaglia di un attacco molto sbilanciato nel rapporto fra titolari e riserve, ma che nei primi ha due fuoriclasse.

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