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L'Inter passeggia a Rotterdam, c'è la sensazione non abbia ancora dato il meglio di sé

L'Inter passeggia a Rotterdam, c'è la sensazione non abbia ancora dato il meglio di séTUTTO mercato WEB
Oggi alle 06:53Serie A
di Redazione TMW
fonte Lapo DE CARLO PER LINTERISTA.IT
Direttore responsabile de Linterista.it. Giornalista e direttore di Radio Nerazzurra, Giornale Radio, opinionista a Sport Mediaset e TL.

Pochi, forse nessuno immagina che l’Inter non abbia già più di un piede ai quarti di finale di Champions contro una tra Bayern o Bayer Leverkusen. Molto probabilmente il Bayern Monaco.

A Rotterdam la squadra di Inzaghi ha vinto con una squadra nettamente inferiore, che ha opposto una mezzora di pressione e agonismo capace di creare due pericoli ma mostrando anche un evidente carenza tecnica e qualche svarione tattico. L’Inter ha preso campo dopo la mezzora e chiuso la faccenda grazie ad un cross di Barella in mezzo e la giocata d’esterno di Thuram.
Dopo due minuti Lautaro si è creato un’altra occasione con una girata che ha impegnato Wellenreuther. La sensazione era quella di una partita già instradata
Chiuso il primo tempo c’era la possibilità che l’Inter cadesse nella tentazione di osservare passivamente l’evoluzione della partita per cercare pigramente il gol del raddoppio, con quel tipo di predisposizione vista purtroppo a Napoli. Invece dopo due minuti di titubanza il pallino del gioco è rimasto nei piedi dei giocatori dell’Inter ed è Arrivato un raddoppio fulmineo che ha ammazzato il morale degli olandesi, con Lautaro che ha servito Bastoni, il quale a sua volta ha dato immediatamente palla a Zielinski: tiro murato del polacco, palla che torna a Lautaro e schiaffa il pallone nel sette. Il Feyenoord riuscirà a presentarsi pericolosamente nell’area dell’Inter solo in un paio di occasioni.

Al 64° è arrivata l’unica nota stonata, con il calcio di rigore battuto male da Piotr Zielinski. Il polacco, non ha nemmeno guardato dove su buttava il portiere Wellenreuther e così ha piazzato il pallone proprio dalla sua parte, fallendo l’ennesimo rigore nerazzurro.
Il tema dei calci rigore è preoccupante se si dovesse andare sul dischetto contro formazioni quotate o anche solo in Coppa Italia. L’Inter, ad eccezione di Calhanoglu non ha rigoristi.
Lautaro ha una bassa percentuale realizzativa, Arnautovic lo ha sbagliato con lo Young Boys, Zielinski ha mostrato scarsa confidenza, Taremi il suo lo ha segnato, Dimarco non ha voluto battere un rigore temendo di non riuscire, Thuram non ci ha mai nemmeno provato e la scorsa stagione l’Inter è uscita con l’Atletico proprio ai rigori. E’ sicuramente un tema.
Il resto della gara col Feyenoord è stato gestito senza troppo sforzo e cambi necessari.

La risposta di Bastoni come quinto è stata eccellente, dimostrando di essere non solo un pilastro della squadra ma anche un giocatore di statura internazionale.
Thuram, pur non al massimo, ha dato un contributo fondamentale, Lautaro si è mosso bene, Dumfries ha giganteggiato sulla fascia e anche De Vrij ha mostrato di sentirsi a suo agio in quello che è stato il suo campo quando era più giovane.
Nota a parte per Martinez. Il portiere spagnolo conferma di essere ottimo tra i pali, sempre sicuro e bravo anche nel posizionamento. Con i piedi invece parecchie incertezze, due palloni regalati agli olandesi e due rinvii maldestri. C’è molto da migliorare su questo fondamentale che per il gioco dell’Inter è vitale.

Nelle prossime due partite rientreranno due esterni, qualcuno potrà rifiatare ma l’altra questione è legata al reale stato di forma. Non si comprende se è al di sotto dello standard, se la tipologia dei giocatori in rosa non ha quel dinamismo che vedi in altre grandi squadre o se l’Inter gioca per scelta col freno tirato, in attesa di sbocciare nel finale di stagione. La quarantesima partita della stagione è già di per sé una risposta ma se si vuole uscire bene da Bergamo tra dieci giorni o giocarsela alla pari coi bavaresi, servirà più ritmo, una tenuta che duri più di mezz’ora e il maggior numero di giocatori (possibilmente in forma) a disposizione.
Questa vittoria dimostra che l’Inter è una delle poche big europee e non ha ancora fatto vedere il meglio. Ma per vincere un trofeo o uno scudetto ora quello scalino in più dovrà farlo. Le premesse ci sono tutte.

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