L'ex direttore sportivo granata Bava: "Il gap con la Juve s'è ridotto, il Torino può farcela"
L'ex direttore sportivo del Torino Massimo Bava ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'TuttoJuve.com' in vista del derby della Mole in scena domani valida per l'ottava giornata di Serie A: "Sarà una partita molto equilibrata, dove il Torino avrà anche l'opportunità di vincere. Riuscire a portare a casa il derby sarebbe molto importante, sia per il morale che per la classifica. La Juve è il banco di prova giusto per provare a fare il salto di qualità, fin qui onestamente non l'ho ancora visto. Per me ci sarà grande intensità, come spesso è accaduto in questa sfida".
Quindi, a suo parere, il gap tra le due squadre si è ridotto?
"Secondo me sì, la Juve non si sta esprimendo al meglio e sul campo può essere inferiore rispetto agli altri anni. Poi è chiaro che è sempre una squadra dotata di grande qualità, le loro individualità possono sempre risolvere la partita da un momento all'altro".
Quali sono le grandi individualità di cui ci stai parlando?
"Uno di questi è sicuramente Chiesa, che può strappare la partita, anche se ho letto che potrebbe essere in dubbio per domani. Poi a centrocampo c'è Rabiot, la classica mezz'ala che può fare molti gol".
Sarà una gara scoppiettante o imballata?
"Mi aspetto una gara scoppiettante: da un lato c'è una squadra che vuole raggiungere i primi quattro posti, dall'altra invece c'è l'intenzione di raggiungere l'Europa. Il valore del derby è riconosciuto da tutti, quindi non c'è bisogno di troppe presentazioni. La preparazione di Juric riguarderà i ritmi della partita, sono sicuro che li alzerà e lavorerà molto sulla concentrazione dei ragazzi".
Spesso in passato abbiamo parlato di Bremer, che duello sarà quello con Zapata di domani sera?
"Lo considero un grande acquisto, perché è sempre stato un giocatore che sposta gli equilibri. Bremer è un grande marcatore, un mastino quasi vecchia maniera, e lo scontro fisico promette sicuramente grandi scintille".
Per te è migliorato Bremer dal punto di vista tecnico?
"E' migliorato molto, oltre che è entrato nell'ottica di una società come la Juventus in cui deve giocare ogni partita al massimo. Magari in passato un po' si deconcentrava e non era continuo, ora invece lo vedi sempre concentrato e sul pezzo. Più che fisicamente, l'upgrade è dal punto di vista mentale".
Una battuta su Cristiano Giuntoli, lo vedi calato pienamente nel ruolo?
"Ho la fortuna di conoscerlo da molto tempo, abbastanza bene, siamo partiti entrambi dalla gavetta e ci stimiamo molto. In questo momento sta osservando, guardando, imparando la situazione, è una persona intelligente e si immedesima subito nel contesto in cui lavora. Quest'anno doveva capire la realtà, poi sono sicuro che la sua mano si vedrà molto bene".
La sua impronta la si vedrà sul mercato con l'arrivo dei migliori giovani su piazza?
"Più che ai giovani, il buon Giuntoli può comprare anche il 25enne e pagarlo molti soldi. Osimhen non è che glielo hanno regalato, ora il suo valore è addirittura triplicato. E' un dirigente totale".
Tornando alla Juve, che cambiamenti ha visto in questo inizio di stagione?
"Ho visto un miglioramento sotto il punto di vista dell'intensità del gioco e del possesso palla, prima la squadra arretrava molto di più il suo baricentro. La Juve gioca più in maniera offensiva, l'intenzione ora è di provare a fare la partita. E anche sotto l'aspetto mentale c'è più libertà: oggi non c'è più l'assillo della classifica, delle penalizzazioni e di tutto quello che succedeva fuori dal campo".
In chiusura, a chi farebbe più male la sconfitta?
"L'eventuale tonfo della Juventus sarebbe molto acuito dai media, sicuramente aumenterebbero le difficoltà per raggiungere il quarto posto. Il Toro viaggerebbe sulle ali dell'entusiasmo, anche perché la vittoria potrebbe cambiare la visione della stagione. Se dovesse perdere, invece, si parlerebbe nuovamente di metà classifica. Questa è una partita da tripla, può succedere di tutto".