Kumbulla flop alla Roma: "Dà fastidio ricevere critiche dure. Subito pentito del calcio a Berardi"
Intervistato dal Corriere dello Sport, il difensore albanese Marash Kumbulla ha raccontato anche la sua sfortunata avventura alla Roma tra il 2020 e il 2024. "I tifosi giallorossi semplicemente non mi ricordano come calciatore. Dà un po’ fastidio ricevere critiche dure. In Italia per un anno e mezzo non ho più espresso il mio potenziale. Ma ho sufficiente autostima per andare avanti. Se ti fossilizzi su un errore non puoi fare questo mestiere. Sapevo che prima o poi sarei tornato. Ora sto anche meglio rispetto a quando mi acquistò la Roma, perché ho acquisito più esperienza e maturità", ha dichiarato il centrale attualmente in prestito all'Espanyol proprio dai giallorossi.
Sul perché non sia andata bene negli ultimi anni Kumbulla la pensa così: "Penso che la spiegazione sia semplice: io sono un giocatore che ha bisogno di essere al top fisicamente. Dopo la rottura del crociato tanti miei colleghi hanno impiegato qualche mese prima di tornare a buoni livelli. Purtroppo nei sei mesi con il Sassuolo, anzi da febbraio, venivo dall’infortunio e non sono riuscito ad esprimermi al massimo. Mi è dispiaciuto".
Non solo errori e polemiche, Kumbulla ricorda comunque l'esperienza con la maglia della Roma anche per alcuni momenti felici e aspetti positivi: "Il ricordo più bello è il gol alla Real Sociedad, in Europa League. Il più brutto l’espulsione contro il Sassuolo. Quel calcio a Berardi è stato un gesto istintivo del quale mi sono pentito immediatamente. Già in tempo reale. Purtroppo era troppo tardi per tornare indietro e quell’episodio ci è costato la partita", ha aggiunto il classe 2000 che oggi nella Liga è tornato a esprimersi ad alti livelli.