Juventus ancora in costruzione, sia sul campo che sul calciomercato

La prima uscita della nuova Juve targata Thiago Motta ha fallito nel suo intento: quello di illudere quei tifosi convinti che tutto sarebbe cambiato da subito, magari col gioco, il risultato e la supremazia dei tempi migliori. Fortunatamente non è andata così, e non è un modo per essere ottimisti e neppure per far sembrare difficile il percorso che c'è da affrontare. La sconfitta chiarisce comunque anche un altro aspetto: il progetto Next Gen oltre a rappresentare vera liquidità di cassa, non cancella la necessità di trovare risorse tecniche tra quelle con una buona dose di esperienza e spesso anche (molto) costose. Insomma, non tutti i Next sono da prima squadra. La Juve ha volutamente chiuso un cerchio, anche non troppo fortunato, e ha deciso di resettare, se non tutto molto, con una nuova filosofia che non dovrà attendere troppo per tornare al successo, ma che non dovrà neppure lasciarsi assillare dalla necessità di farlo spendendo a dismisura. Sì, è vero, e più volte lo abbiamo intuito dai ragionamenti scomodi da accettare, la Juve non è più la Juve di un tempo, quella con cui ognuno di noi è cresciuto, ma ha le medesime mire di sempre.
Di questo bisognerà convincersi e pazientare, senza cadere nell'errore di cercare facili colpevoli e finte soluzioni. Il tempo, quello strettamente necessario, darà risposte concrete e soddisfacenti. Vincere è, e resta, l'unica cosa che conta. Ma per vincere, cambiando molto e soprattutto filosofia di gioco, servirà applicazione e perseveranza dal momento che si potrà lavorare tutti assieme.

Amichevole - In questa prima amichevole i giovani arrivati dalla Next Gen hanno mostrato qualità, limiti e una condizione ancora precaria, così come i veterani già presenti. Il risultato è giusto, ma allo stesso tempo severo. Le sconfitte aprono sempre dibattiti, ma questa volta servirebbe la comprensione di tutti. Un buon portiere non basta così come anche un ottimo rigorista, perché serve l'amalgama giusta per proteggere meglio la fragile linea difensiva e per innescare a dovere l'unico vero attaccante rimasto. La Juve ballerina deve rivedere il copione con altri interpreti, già da questa settimana a disposizione, e fidarsi della destinazione programmata, ovvero quella voluta con l'avvento di Thiago Motta. Concepire con un nuovo allenatore una nuova trama di gioco non è cosa facile.
Per ballare meno serve un difensore tosto come il francese Todibo, ad un passo dal prestito dal Nizza. L'uscita di Soulé, sacrificato ma anche strapagato dalla Roma, tra parte fissa, bonus e rivendita, garantirà l'arrivo di Koopmeiners. Solo a quel punto, prima dell'inizio del campionato, il banco lo farà saltare la cessione (certa) di Chiesa, ma non al Tottenham.

Milioni che entreranno e che serviranno per finanziare gli ultimi colpi in attacco. Attenti al mercato tedesco e a quello nostrano dove uno scambio di cartellini risolverebbe due problemi in uno. Fidandosi di Motta, poi, trovata la giusta sintonia di squadra, ecco che i risultati a quel punto non potranno non arrivare. Ma attenti a considerare Como, Verona e Roma delle passeggiate di salute...