Inter-Milan 2-1, le pagelle: la magia di Eriksen vale le semifinali. Ibra, il rosso annulla il gol
INTER
Handanovič 5.5 Ibrahimovic tira e lo osserva baciare il palo e finire in rete. Senza colpe ma con la costante sensazione di mancare in alcuni episodi cruciali della parata straordinaria, impensata.
Škriniar 6 Da quella parte il Milan sfreccia con minor efficacia. Quando ci prova, allarga gli alettoni. Ha il merito di neutralizzare le sparute ma pericolose sortite di Theo Hernandez.
De Vrij 6.5 Il cliente per lunghi tratti della gara è di quelli complicati. Con Ibra però gioca di mestiere e mica è da tutti. Diligente, efficace, incolpevole sul gol rossonero.
Kolarov 6 Concedere qualche centimetro a Ibrahimovic in area non è la più universitaria delle idee. L'errore ne macchia la gara, perché poi è un crescendo: si riscatta provocando il rosso allo svedese e da quella parte spinge con sostanza.
Darmian 5 Soffre per tutto il primo tempo, Conte lo toglie e mette dentro Hakimi. La differenza in fase d'offesa, corsa e spinta è netta, patisce Leao ed Hernandez. (dal 46' Hakimi 6.5 - Il suo ingresso in campo cambia la marcia al gioco dell'Inter. E' tra i migliori fludificanti non solo del campionato ma del calcio internazionale)
Barella 6.5 Conquista il rigore e sbaglia ancora una volta pochissimo. Il miglior centrocampista d'Italia? Nel lotto, certamente. Giocatore sempre più completo, Vidal dell'era moderna.
Brozović 6 Ordinato e di gestione, gioca una partita di mestiere e sostanza. Quando il Milan va in ripartenza, e con Leao alla carica è pericoloso, è bravo ad accorciare i reparti. (dall'88' Eriksen 8 Un segno del destino. Con la valigia in mano da un tempo, prende il pennello e disegna un arcobaleno. Forse quello dell'addio, ma bello come un sogno)
Vidal 5.5 Quando il gioco si fa duro, non si esime dalla lotta. Però quando c'è da offendere palla al piede, ecco che manca ancora della brillantezza d'un tempo. Forse perduta.
Perišić 5.5 Cerca di giocar di fino, ma il Milan con Dalot fa buona guardia da quella parte. Talvolta lo punta ma l'Inter è più pericolosa dagli orizzonti opposti. (dal 67' Lautaro Martínez 6 In odor di rinnovo, cambia tatticamente l'Inter. Goloso dopo il rosso a Ibra, Conte lo mette dentro e lui è spina nel fianco per la difesa del Milan, pur al netto di qualche errore).
Lukaku 7 Il rigore val più di un gol. Perché era l'osservato speciale, dopo lo scontro con Ibrahimovic. Spalle larghe, il ragazzo, e mica solo nella taglia. Trascinatore e simbolo dell'Inter di Conte.
Sánchez 6 Corre tanto, tantissimo, a perdifiato. Sin troppo, perdendo di lucidità, ma è una mina vagante tra le linee del Milan. Dentro Lautaro, lui si abbassa.
Allenatore Antonio Conte 6.5 L'Inter gioca peggio all'inizio, subisce, poi tiene botta, si riorganizza. Lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic vede i suoi uscire dagli spogliatoi più lucidi e sembra esserci dietro il suo lavoro psicologico all'intervallo. Scherzi del destino: a deciderla è Eriksen, e questo basta per raccontare una storia intera.
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MILAN
Tătărușanu 7.5 - Eroe degli ottavi di finale contro il Torino, è eroico in questo derby vestendo i panni di supereroe quando la squadra è costretta a giocare in dieci. Miracoloso su Lukaku in un paio di occasioni, dice di no anche a Lautaro. Non può nulla sul rigore e sul capolavoro su punizione di Eriksen.
Dalot 6 - Resta bloccato in difesa con Perisic nell'altro lato, riuscendo in alcune circostanze a mettersi in mostra per alcuni interventi.
Kjær sv - Non ha pace. Da quella maledetta partita contro il Celtic a dicembre c'è sempre un problemino a tenerlo all'erta. Dopo 20' si deve arrendere dopo un intervento su Sanchez. (Dal 20' Tomori 6.5 - Non giocava una partita intera dal 29 settembre. Ritrovarsi dopo 4 mesi di ruggine in un ambiente nuovo e per giunta in un derby da dentro fuori è un esame notevole che l'inglese supera con personalità. Dimostra tenacia e buon senso della posizione).
Romagnoli 6.5 - L'uscita di scena di Kjaer aumenta le responsabilità del capitano, che risponde alla grande. Lukaku è uno dei peggiori clienti possibili, ma riesce ad arginarlo anche con alcuni anticipi importanti.
Théo Hernandez 6 - Non è irresistibile come nelle giornate migliori ma paio di buone iniziative nelle prime fasi della partita le sforna ed è sempre un valore aggiunto in avanti.
Meïté 6.5 - Decisamente più a suo agio in mediana dopo il buco nell'acqua da trequartista. Con Kessié erge una diga a supporto della difesa e la sua sponda di testa per Ibrahimovic vale il gol del Milan.
Kessié 6 - Con Meïté al fianco il compito dell'ivoriano è agevolato. Solito indomito lottatore e un piede non male, basti vedere la precisione nei passaggi lunghi. Il Milan esce al 97' ma il ko poteva arrivare prima per un suo erroraccio che innesca il contropiede di Lautaro.
Saelemaekers 5.5 - Si rivede dopo oltre un mese, non volendo contare l'infausta parentesi contro il Cagliari. Tanta generosità ma a conti fatti non riesce a dare il giusto apporto in avanti. (Dall'85' Castillejo sv).
Brahim Díaz 5.5 - Poco coinvolto nel gioco, lo spagnolo fa vedere come al solito qualche sprazzo di classe ma nel complesso non riesce mai a rendersi pericoloso. (Dal 60' Rebic 5.5 - L'espusione di Ibrahimovic lo lascia orfano di una sponda fondamentale. E il croato infatti è quello visto fin qui senza lo svedese, poco incisivo).
Leão 5 - Partenza promettente con un gol sfiorato e un bel traversone per Ibra. Costringe anche Brozovic a spendere un fallo da ammonizone e con Théo Hernandez dà vita a una pericolosa catena offensiva di sinistra. Ma l'intervento su Barella che costa il rigore pesa come un macigno. (Dall'85' Krunić sv).
Ibrahimović 5 - Fa e disfa: segna il suo 10° gol ai nerazzurri, l'8° in 7 partita col Milan. Prima della rete è uno spauracchio costante, costringendo i nerazzurri al raddoppio costante. Incomprensibile per un giocatore della sua esperienza il fallo che gli costa il secondo giallo su Kolarov, a metà campo.
Allenatore Stefano Pioli 6 - Il Milan è messo bene in campo, fino al 58' è in vantaggio e rischia il giusto ma su eventi come l'espulsione di Ibrahimovic o l'infortunio di Kjaer può davvero poco. Le correzioni in corsa non cambiano la squadra, che con l'espulsione dello svedese ha perso la sua guida in campo.