L'Avellino torna in B, D'Agostino: "Biancolino confermato, ora andiamo avanti come un Branco"

L'Avellino torna in Serie B dopo un'assenza lunga 7 anni. Dopo la vittoria con il Sorrento ha preso la parola in conferenza stampa Giovanni D'Agostino, figlio del patron Angelo, fresco di taglio del codino come testimoniato in diretta tv: "Il codino era una promessa, infatti è molto lungo perché ci siamo andti vicini il primo anno, nella stagione 2020/21, siamo passati poi attraverso diverse vicissitudini, diverse stagioni, avevo promesso che lo avrei tagliato in caso di B e finalmente quel momento è arrivato. Ancora non riesco a mettere a fuoco, ci siamo comportati da branco, da lupi, la B di branco".
"All’inizio c’era scetticismo, comprensibile quando siamo arrivati. L’Avellino è una piazza calda, tutti hanno un’idea su chi dovrebbe allenare o dirigere. Ma quando scegli persone con cui condividi il lavoro quotidiano, persone che hanno attributi, competenza e amore per la maglia – come Biancolino e Mario Aiello – i risultati arrivano. Biancolino si è dimostrato l'allenatore giusto per vincere, anche nel mercato di gennaio ha dimostrato il suo caratterre aiutandoci a fare un mercato oculato e mirato, tanto da risultare il miglior mercato di gennaio dell'Avellino. Un mercato condotto con criterio, Lescano è stata la ciliegina. E' tutto frutto di logica e scelte ponderate. Immaginate se avessimo fatto scelte diverse in estate, se avessimo fatto una cavalcata diversa da settembre, cosa sarebbe successo dopo Foggia. Dopo Foggia la Curva Sud è uscita con un comunicato "Unione Sportiva" che ha compattato, squadra, ambiente, società. Siamo partiti a inizio campionato con 3 punti in 5 partite, era impossibile, abbiamo fato una scelta coraggiosa con quel cambio e alla fine è giusto prenderci anche gli applausi".
Come hai vissuto il tuo percorso di crescita personale?
"Quando la mia famiglia ha preso l'Avellino ero fidanzato, non convivevo, ero la stessa persona che sono sempre stato. Oggi sono sposato, ho due figli, è cambiato tutto. Sono cresciuto nella gestione socio-economico della società, mi sento più responsabile, è vero che ci mettiamo i soldi ed è una società privata ma è anche una società condivisa, pubblica, la squadra della città. Vedere il presidente con le lacrime agli occhi mi ha fatto capire che puoi raggiungere qualsiasi obiettivo individuale, economico, personale, ma quando l'obiettivo è comune l'emozione è diversa. Il presidente si è fatto da solo, ricordo da piccolo che mio padre era un imprenditore molto umile, con 4 dipendenti, non lo ricordo così emozionato come stasera che ha centinaia di dipendenti. E' anche la sua vittoria, da figlio, da dirigente è la vittoria decisamente sua. Fatico ad emozionarmi, spero di sciogliermi più in là".
Qual è la sua idea per il nuovo stadio?
"Dovremmo avere una tana più che una casa, la priorità è adeguare lo stadio attuale ma avere poi la nostra casa dove vivere ogni giorno. Focalizzarci meglio sulla fondamenta del settore giovanile, sistemiamo l'interno che poi l'esterno si sistemerà da sé, consolidando l'aspetto societario poi tutto verrà da sé. Ci possiamo arrivare ma dobbiamo stare tranquilli ma ora consolidiamoci in categoria. Siamo al Sud, vogliamo che i ragazzi restino al Sud e che si investa nella nostra terra. Il calcio non è solo la partita, i tifosi allo stadio, è tutto quello che stiamo vivendo in città, è appartenenza a un territorio e sono contento di tutto questo".
Biancolino è confermato?
"E' stato confermato a gennaio con il rinnovo, poi uomini del genere devono essere protetti dalla società perché sono rari. Si è presentato nel 2020 con fame di arrivare, ha studiato Uefa A quando era allenatore della Primavera, già ci provammo post Taurino ma la squadra era diversa, non c'era la qualità che c'è oggi, bisogna ammettere la qualità portata nell'ultimo biennio non c'è mai stata. Russo viene da una stagione fammilentare, è cresciuto e oggi ha fatto un gol decisivo, è un esempio di questa crescita ma dobbiamo ancora crescere".
