Il professor Capua su Gudmundsson: "Per il rientro molto dipende dalla sua soglia del dolore"
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Il professor Pino Capua, medico dello sport e presidente della Commissione antidoping della FIGC, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola per esprimere la sua opinione sulla situazione di Albert Gudumundsson, il quale è rimasto vittima di una frattura al passaggio sacro-coccige nel corso della partita contro il Como, persa 2-0 dalla squadra di Raffaele Palladino: "Quando c'è una frattura di qualsiasi segmento scheletrico è un infortunio importante: alla fine della colonna vertebrale c'è una punta che, se rotta, arreca molto dolore e fastidio. Anche se non è un infortunio grave, ovviamente. Il problema è capire quanto tempo ci metterà a consolidarsi: non è una cosa così scontata. Si può dire anche un mese di assenza, ma dipende molto anche dalla soglia del dolore del ragazzo. Lui, tranne i primi giorni di riposo, può riprendere a correre, ma bisogna capire quanto dolore avvertirà. Altrimenti dipende tutto dai tempi di consolidamento della frattura".
Un infortunio che è anche abbastanza singolare per un calciatore, giusto?
"Sì, decisamente ma meglio che si sia fatto male lì che alle vertebre: quello sarebbe stato molto più grave".
Per quanto riguarda Colpani, fermo per un problema al collo del piede, che previsioni si sente di fare?
"Questo è un problema altrettanto fastidioso anche perché è la parte con la quale si calcia il pallone. Bisogna capire che tipo di ricaduta è".
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