Fumogeni e paura, 19 fermi e un arresto: Inter-Benfica, cos'è successo ieri dentro e fuori San Siro
Alla fine, nonostante lo scarso supporto delle forze di polizia portoghesi, causa tagli al budget dalle parti di Lisbona, la serata è filata via relativamente liscia. Non solo per l'Inter, che in campo ha conquistato il passaggio in semifinale di Champions League ai danni del Benfica, ma anche per tutto quello che ha fatto da contorno alla partitissima dello stadio Meazza.
19 fermati, 1 arresto, 22 daspo. È questo il bilancio finale, o almeno il più aggiornato, relativo a tutto quello che è successo fuori dallo stadio meneghino. Al quale vi sono da aggiungere 5 feriti tra i poliziotti, che sono riusciti a mantenere l'ordine. Arrestato un tifoso croato - dell'Hajduk Spalato, gemellati col Benfica - per resistenza a pubblico ufficiale, sono stati invece 19 i tifosi portoghesi fermati e portati in Questura. 22 i provvedimenti di Daspo, da uno a cinque anni a seconda dei casi, emessi nei confronti dei tifosi ospiti.
Panico in curva. A fare notizia, durante la partita, l'inatteso lancio di fumogeni dal settore ospiti. A San Siro non se ne vedevano da tempo e già prima della partita i tifosi portoghesi avevano riempito di fumo e luci lo stadio. Nel secondo tempo, compreso che la qualificazione era andata, scene di paura: 6-7 fumogeni sono stati lanciati dal terzo anello blu - il settore ospiti, appunto - direttamente sul pubblico del secondo blu, la curva sud del Meazza, tra i tifosi interisti festeggianti. Colpito anche un bambino di otto anni, tutto sotto gli occhi degli ispettori UEFA presenti a bordo campo, che hanno annotato quanto è accaduto: non sono da escludere provvedimenti da parte di Nyon nei confronti del Benfica e dei suoi sostenitori.