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Inzaghi criticato, Sacchi incredulo: "Dopo il Bayern un fenomeno, ora è diventato un asino?"

Inzaghi criticato, Sacchi incredulo: "Dopo il Bayern un fenomeno, ora è diventato un asino?"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 09:38Serie A
di Yvonne Alessandro

"Meno male che ci sono ancora dirigenti saggi, con la testa sulle spalle. Mi chiedo, dopo quello che si è visto nelle ultime stagioni: come si può discutere Simone Inzaghi?". Basta questo esordio da parte di Arrigo Sacchi, tecnico di lungo corso e simbolo del Milan, oggi opinionista, nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. "Il mondo del calcio, a volte, è incomprensibile. Vabbè che, se a Madrid criticano Ancelotti, ormai vale tutto...", la chiosa ironica circa le critiche rivolte all'allenatore dell'Inter in seguito al 3-0 incassato dal Milan, quinto derby perso in stagione, che ha portato all'uscita dalla Coppa Italia.

Uno degli aspetti maggiormente tacciati dai giudicanti, oltre alla mancata finale di Roma col Bologna, la forma poco brillante della squadra: "Riavvolgiamo il nastro: dopo la vittoria a Monaco contro il Bayern era un fenomeno e 15 giorni dopo, più o meno, è diventato un asino? Mettere sul banco degli imputati un allenatore perché ha perso un paio di partite non rientra nel mio modo di pensare. Poi ci possono anche essere degli errori che sono stati commessi, ci mancherebbe altro. Ma io, a quelli che ora si lamentano, domando: vi è mai capitato di sbagliare o voi siete perfetti? Errare humanum est, e mi pare che nessuno possa ritenersi immune".

Attaccato anche per il turnover esagerato adoperato contro il Milan: "Se l’ha fatto significa che ne aveva bisogno. Non conosco allenatore che si tira la zappa sui piedi. Certo, magari le seconde linee dell’Inter non sono allo stesso livello dei titolari. Ma non conosco squadre, in giro per l’Europa, in cui la qualità delle riserve è simile a quella dei titolari. Nemmeno il Real Madrid... È logico che Frattesi non sia Barella - ha precisato Sacchi -, che Asllani non abbia la classe di Calhanoglu o che T aremi non incida come Thuram. Quando si giocano tante partite come ha fatto l’Inter in questa stagione, bisogna prendersi questi rischi".

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