Fiorentina, Palladino: "Corner? Mi arrabbio con il protocollo VAR, non con l'arbitro"

Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, commenta in conferenza stampa la gara persa a San Siro per 2-1 con l'Inter. Diretta testuale a cura di TMW.
23 - A breve l'inizio della conferenza stampa.
23.11 - Inizia la conferenza stampa.
Cosa vi siete detti con l'arbitro a fine partita?
"Non parlo mai degli arbitri, non li giudico e mi sono ripromesso di non giudicare mai un errore arbitrale. Però sicuramente sul gol dell'Inter ci siamo un po' arrabbiati: non mi arrabbio con l'arbitro, ma con il protocollo. Se abbiamo uno strumento che deve aiutare gli arbitri a sbagliare meno, non si può non intervenire su un errore oggettivo, la palla è uscita di 20 centimetri. Sono cose determinanti, poi il protocollo dice che non può intervenire il VAR: sono d'accordo che non possa intervenire su tutto, ma così non va bene altrimenti a fine partita ci troviamo sempre a discutere e usciamo arrabbiati".
Vi aspettavate un'Inter arrabbiata?
"Sì, ci aspettavamo quello che doveva fare una squadra forte che veniva da una sconfitta e deve giocarsela per vincere il campionato. Però sono orgoglioso dei miei ragazzi, anche oggi hanno dimostrato di potersela giocare. Siamo venuti qui con personalità, nel primo tempo siamo stati bassi ma abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Nel secondo tempo i nuovi ingressi ci hanno aiutato e sono contento, abbiamo anche messo in difficoltà l'Inter".
I cambi non sono stati un po' tardivi?
"Ho scelto così, perché chi stava giocando stava facendo bene. Poi ho preferito cambiare sullo svantaggio, sono scelte che valuto al momento. Ma tutti hanno fatto un'ottima prestazione".
Al di là del VAR, sul corner si vedeva a occhio nudo che la palla fosse uscita. I suoi giocatori però sono rimasti tranquilli sul corner.
"È vero che non abbiamo protestato, ma è quello che dico sempre ai miei ragazzi: gli arbitri vanno lasciati tranquilli di sbagliare. Può succedere che uno non vede, come sbaglio io o sbagliate voi o sbagliano i giocatori. Qui però è un errore oggettivo: il protocollo deve per forza cambiare, io non accetto che la palla esca di 30 centimetri e non si possa intervenire".
Aveva preparato la gara con due piani diversi? È mancato un po' di coraggio da qualche giocatore nel primo tempo?
"Sia nel primo tempo che nel secondo, nel primo soprattutto sulla riconquista del pallone, dovevamo essere più bravi. Giocavamo però contro una squadra molto forte, sono stati bravi e ci hanno messo in difficoltà, però ce la siamo giocata a viso aperto".
L'arbitro vi ha detto qualcosa?
"Che non può intervenire. Si attengono al protocollo e noi dobbiamo stare in silenzio. Io dico che il VAR deve migliorare il calcio, ma così no: sulle cose oggettive deve poter fare qualcosa".
Kean out col Como, Gudmundsson può fare la prima punta?
"Sì, è un'idea. Lo può fare anche Zaniolo, come pure Beltran. Adesso in settimana ci lavoreremo".
Ha scelto la stessa formazione di giovedì, perché questa scelta?
"Per meritocrazia. Credo che giovedì i ragazzi abbiano fatto un capolavoro e non era facile: chi ho messo in campo ha dato tutto. MI sono chiesto se fosse giusto cambiare, ma ho scelto di no: chi ha giocato meritava di giocare nuovamente a San Siro contro una grande squadra. Io do importanza alla meritocrazia".
Si può dire che queste due gare aumentino la vostra autostima?
"Sì, aumentano la nostra autostima e la nostra consapevolezza, però non dobbiamo cambiare la mentalità da squadra umile, che sappia difendere e anche cambiare tra primo e secondo tempo. Oggi mi è piaciuto questa capacità di essere camaleontici, nel primo tempo difendevamo a cinque e poi uomo su uomo. Adesso c'è una seconda parte da affrontare, con nuovi arrivi che hanno dato qualità, sia tecnica sia umana. Ho buone sensazioni".
23.21 - Conclusa la conferenza stampa.
