Fiorentina-Milan può aver svoltato la stagione di Palladino. E non solo per il 2-1 finale
La partita della svolta? Potenzialmente sì, ma non ditelo a mister Raffaele Palladino. "La vittoria contro il Milan non rappresenta la partita della svolta per noi, ma è una grande soddisfazione e una bellissima emozione che cercavamo da tanto. Quando vengo a dirvi le cose è perché ci credo e vedo tanto impegno negli allenamenti e crescita da parte della mia squadra, sono felice di averla vista contro un grande Milan. Abbiamo lottato e difeso da squadra, tutti assieme. Ho ringraziato i ragazzi, Firenze e la Fiorentina meritavano una notte magica così. La dedichiamo ai tifosi, al presidente e io alla squadra, li ho ringraziati", sono state le parole del tecnico viola domenica scorsa.
Fatto sta che il 4-4-1-1 visto con il Diavolo sembra aver risolto una volta per dubbi le incertezze di modulo che aveva disorientato la Fiorentina in quest'avvio di stagione, pieno di pareggi e prestazioni poco convincenti. Col nuovo modulo la Viola può trovare una quadra definitiva e insistere su un modello di gioco che non preveda più cambiamenti continui, come nel caso della difesa a tre proposta fino alla partita con la Lazio compresa.
Il bottino di Palladino, va detto, è ancora al di sotto delle aspettative: in 10 partite la sua squadra ha ottenuto 4 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta, con 20 gol fatti e ben 16 subiti, ma durante la sosta i suoi gigliati potranno lavorare finalmente su qualche certezza in più. Per portare avanti una striscia positiva che, tra campionato e Conference League, dura da ormai quattro partite e soprattutto dimostrare a tutti (in primis a sé stessa) che quella vera è la Fiorentina vista coi rossoneri. Con Kean e Gudmundsson in questo stato, del resto, è sicuramente lecito sognare.