Viassi su Boloca: "Dai rimborsi alla Serie A. Una gioia vedere dov'è arrivato"
Nel Sassuolo che ha battuto prima la Juventus e successivamente l'Inter di rimonta al Meazza c'è un giocatore che ha rubato la scena. Piccola ma doverosa premessa: per capire di chi si tratta bisogna andare - e saper andare - oltre le apparenze. Bellissime, per carità. Perchè Domenico Berardi resta un top player, Pinamonti un attaccante che in questa stagione potrebbe affermarsi a determinati livelli e Laurienté uno degli esterni offensivi più interessanti del campionato. Nella squadra che da anni e con costanza scova, valorizza e lancia nuovi talenti c'è però anche Daniel Boloca. Ha 24 anni, di professione fa il centrocampista e la Serie A fino a qualche tempo fa la vedeva la sera in TV perchè la domenica pomeriggio giocava nei dilettanti. O sarebbe più corretto dire che sperava di giocare in D, visto che per diverse stagioni le presenze in panchina superavano quelle in campo. Almeno fino all'estate del 2020. Un improvvisato torneo di agosto fra amici, una segnalazione casuale, l'incontro che cambia la vita e la carriera, la firma con il Fossano. La strada di Boloca si incrocia con quello di Fabrizio Viassi, più che allenatore un santone del calcio dilettantistico piemontese. Ha allenato in tutta la regione, compreso le esperienze nobili con Pro Vercelli e Alessandria. E' un allenatore preparato Viassi, schietto e sincero. Non è uno che stende lo zucchero a velo e dai suoi calciatori pretende il massimo sia in campo che fuori. Perfetto in quel momento per Boloca che non a caso lo ha definito "l'allenatore che mi ha dato di più. Mi ha aiutato moltissimo, dandomi fiducia e insegnandomi ad avere consapevolezza dei propri mezzi. Sono molto legato a lui e lo porto nel cuore". Con Viassi nel Fossano inizia la scalata del centrocampista rivelazione della Serie A. Che è passato dall'essere una riserva in D nel 2020 a titolare nel Sassuolo nel 2023.
Ed è proprio Fabrizio Viassi, ora allenatore dell'Alba in Serie D, a raccontare in esclusiva a Tutto Mercato Web l'ascesa di Daniel Boloca.
Viassi, cosa ha provato nel vedere Daniel Boloca giocare una grande partita al Meazza contro l'Inter?
"Sono contento per lui perchè è il coronamento di tutti i sacrifici che ha fatto. Nel calcio purtroppo non tutti quelli che fanno dei sacrifici poi ottengono dei risultati di quel livello, però conoscendo bene Daniel e ciò che ha passato prima di incontrarlo sono davvero felice per lui. Ho letto le dichiarazioni di Dionisi quando dice che ne parla bene perchè è convinto che non farà voli pindarici. E Daniel da questo punto di vista è in effetti un ragazzo che ha i piedi per terra, sicuramente non sarà una meteora che farà giusto qualche partita in Serie A e per via di un atteggiamento sbagliato rischia di perdersi. La strada di Boloca sarà diversa perchè il suo passato lo spingerà a fare sempre le cose in grande e migliorarsi costantemente. E soprattutto mettersi in discussione anche dopo partite importanti come quella con la Juventus e l'Inter"
Ci sono stati dei momenti in cui ha dovuto usare anche il pugno duro per evitare che Boloca potesse perdersi?
"A Lavagna una volta gli ho lanciato una panchina addosso perchè stava facendo voli pindarici e perdendo di vista la situazione. Ma per come è lui caratterialmente ha subito compreso, è un bravissimo ragazzo che deve fare solamente ciò che sa fare meglio: giocare a calcio. La spensieratezza con cui voi lo vedete giocare adesso, capisco che possa sembrare strano, è la stessa con cui giocava in Serie D fino a qualche anno fa. In quella partita a Lavagna l'ho sostituito alla fine del primo tempo, mi sono fatto anche una violenza perchè era il calciatore più forte ma in quel momento lì per fargli capire determinate cose era una mossa che dovevo fare. Subito dopo è tornare ad essere il giocatore che è. Ora ogni volta che lo vedo mi chiedo come mai nessuno in precedenza lo aveva notato"
E Viassi come lo ha notato? Come siete riusciti ad arrivare a Boloca che prima di arrivare nel Fossano nelle precedenti esperienze nei dilettanti aveva fatto solamente panchina?
"Boloca mi è stato segnalato da un mio ex giocatore, Romani. A un torneo notturno di quelli che si fanno in estate tra amici vide un giocatore che riteneva straordinario. Mi disse che non riusciva a spiegarsi cosa ci facesse li e di andare immediatamente a vederlo. Di lui mi fido ciecamente perchè sa che idea ho sui calciatori e vista la sua insistenza mi segnai questo nome. Qualche giorno dopo l'abbiamo contattato e venne a Fossano per parlarmi. Di quell'incontro c'è una cosa che mi colpì moltissimo: mi disse 'io ho bisogno di giocare e di qualcuno che abbia fiducia in me'. Io gli risposi che lo avrei preso, mi convinse. Non sto qui a dire per quanto venne....500 euro? Ma magari! Giusto il rimborso per la benzina. Questo fa capire quanta voglia avesse Boloca di trovare l'ambiente giusta e la persona giusta che gli potesse dare fiducia. Io calcisticamente sono sincero, non lo avevo mai visto. Due giorni dopo quando iniziò il ritiro lo feci firmare ma non spedimmo immediatamente il trasferimento. Resto lì, sul tavolo della segreteria. Io lavoro molto sul possesso palla e dopo mezz'ora nel giorno del primo allenamento nel momento in cui l'ho visto in campo sono corso in sede. Dissi al segretario di spedire immediatamente il tesseramento prima che potesse succedere qualcosa. Per Boloca abbiamo anche cambiamento modulo, era qualcosa di incredibile. I suoi compagni erano affascinanti nel vedere il modo in cui giocava a calcio. Prima era abituato a prendere la palla e passarla, a lui invece ho chiesto di giocare anche più avanti nell'altra metà campo. Da quel momento in poi è esploso, ogni domenica a Fossano c'erano decine di osservatori. Pensa che alcune società di C lo avevano bocciato. Dicevano che un conto era fare la differenza in D un altro in C. Insomma, le solite storie. Ne parlai anche con alcuni miei ex giocatori come Moreno Longo, ora allenatore del Como, e l'attuale direttore sportivo del Cosenza Gemmi. Ma anche con Agostino Tibaudi, il preparatore atletico di Roberto De Zerbi. Chi ha avuto davvero il coraggio di prenderlo è stato Guido Angelozzi, attuale direttore sportivo del Frosinone"
Qual è il momento in cui Angelozzi decise di prendere Daniel Boloca?
"Il primo club che si è mosso concretamente per Boloca è stato lo Spezia di Angelozzi che in quella stagione era lì con loro. Ci sono dei video del giorno della loro promozione dalla B alla A in cui Daniel era in campo a festeggiare con gli altri calciatori dello Spezia, perchè in quella stagione di D il campionato fu interrotto a marzo a causa del Covid e su loro richiesta decidemmo di dare a Daniel la possibilità di allenarsi con lo Spezia. Però alla fine di quella stagione Angelozzi andò via e lui non fu tesserato. Venne di nuovo con noi a Fossano per fare giusto qualche allenamento perchè poi il direttore lo chiamò per andare con lui al Frosinone. Fece un grande colpo, lo portò subito in prima squadra. Il Crotone ad esempio che incontrammo in precedenza a Milano voleva prenderlo ma parcheggiarlo inizialmente in Lega Pro e lui rifiutò"
Passare nel giro di qualche anno dal rimborso per la benzina e dallo giocare in D a Fossano, all'essere un punto fermo del Sassuolo in A non gli cambierà il modo di vedere le cose?
"Secondo me no perchè lui è sempre sorridente quando gioca a calcio, perchè Daniel ama giocare a calcio a prescindere da tutto il resto. Lo vedi dall'espressione del viso quanto è felice in mezzo al campo, infatti quando lo osservo noto che non è cambiato affatto rispetto a prima. In D scendeva in campo con lo stesso atteggiamento e le stesse qualità, anche quando gli avversari non erano Barella e Calhanoglu. Nella categoria comunque ci sono diversi giovani interessanti ma chiaramente ci vuole del coraggio per andare a prenderli oltre che la giusta visione"
Per caratteristiche a chi può essere paragonato Boloca?
"Mi viene difficile paragonarlo a qualcuno, preferisco parlare di caratteristiche. Ha tutte le giocate di un play anche se gli manca il lancio lungo ma è molto bravo nel corto, negli inserimenti, ha grande dominio palla nel breve. E' un giocatore particolare e per certi versi diverso dagli altri. E' uno da 4-3-3 con la differenza secondo me che può fare sia la mezzala che il play. Per me è molto più play che mezzala però, perchè lui deve lavorare tanti palloni proprio come lo sta utilizzando ora Dionisi. Il Sassuolo è il top per Boloca, come ambiente e come situazione non gli poteva capitare di meglio. Per il suo percorso professionale dopo l'esperienza con il Frosinone è perfetta come tappa intermedia. Un passaggio giusto per fare vedere tutte le sue doti e le sue qualità. Ma sarebbe in grado di reggere anche altre pressioni perchè lui è uno che si diverte a giocare a calcio"
Il CT dell'Italia Spalletti potrebbe prenderlo seriamente in considerazione per la nostra nazionale?
"Assolutamente si. Ti dirò di più: nel '96 io ho con Spalletti ho fatto il corso da allenatore. Ai tempi mi chiese informazioni sull'attaccante della Pro Vercelli Fabio Artico. Gliene parlai bene e alla fine decise di prenderlo all'Empoli. Boloca ha caratteristiche che per un allenatore amante del bel calcio e che fa calcio in una certa maniera come Spalletti potrebbe far comodo. Se dovesse chiamarmi anche per chiedere di Daniel? Lui ormai non si ricorderà più di me, sono passati tanti anni e io alleno nei dilettanti (ride)".
Lo ha sentito recentemente? Come sta vivendo questo momento?
"Lo sento di continuo ma come sento anche Federico Gatti a cui faccio i complimenti. Pensa che doveva venire da me a Fossano l'anno in cui andò invece alla Pro Patria. Un anno giocammo contro: da una parte c'era lui e dall'altra Boloca. E fa molto piacere vedere ora dove sono arrivati. Ho sentito Boloca dopo la partita con la Juventus e ogni volta gli ripeto sempre la stassea frase: 'ricordati da dove sei partito'. E lui mi risponde sempre 'si mister, ci mancherebbe'. Mi da sempre del 'lei' anche adesso che non sono più il suo allenatore perchè non riesce a fare il contrario nonostante gli ho detto di darmi del 'tu' per una questione di rispetto. Questo dice tutto sul ragazzo che è. Mi ha promesso la sua maglietta e presto me la darà"