Dal mito di Handanovic alla A, col sogno Azzurro. Frosinone, Turati si racconta
"Dopo la promozione dello scorso anno, siamo ripartiti con qualche novità, siamo rimasti in 6-7 calciato del vecchio gruppo, ma questo non ha condizionato la nostra partenza perché abbiamo da subito lavorato bene, consapevoli che la Serie A ha caratteristiche diverse dalla B: proprio per questo, ci siamo impegnati tutti, dando davvero il 1000%. Come facciamo anche in campo: vogliamo raggiungere quanto prima la salvezza, e vedere poi nel caso quel che potrà succedere": nell'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, esordisce così il talentuoso portiere del Frosinone Stefano Turati, tra i maggiori protagonisti della cavalcata che lo scorso anno ha portato i ciociari in Serie A.
Conferme e cambiamenti, tra questi anche il mister. Da Fabio Grosso a Eusebio Di Francesco: "Ho avuto la fortuna di essere allenato da due tecnici molto validi, sono certo che avranno una gran carriera entrambi, perché sul campo lavorano molto, e bene, oltre poi a essere persone che curano tanto anche l'aspetto umano, cosa non sottovalutare. Sono molto simili anche a livello tecnico, variano su alcuni dettagli, ma è giusto portare avanti una propria idea di calcio".
In una recente intervista rilasciata a TMW, il Direttore Angelozzi ti ha definito un predestinato. Il futuro portiere della Nazionale.
"Il Direttore è una persona per me molto importante, mi segue da tanto e tiene molto alla mia crescita, sia calcistica che umana, Lo ringrazio molto per le parole spese, e non nego che la Nazionale è un obiettivo, ma per arrivarci occorre stare sul pezzo e guardare solo all'oggi, perché altrimenti si rischia di perdere di vista il presente e di lavorare male. Per altro in Italia abbiamo un parco di portiere davvero top, ma se un giorno dovessi vestire la maglia azzurra chiamerò Angelozzi e gli dirò 'Direttò avevi ragione'!".
Accennavi al parco portieri: chi ti sta impressionando, in linea genarale?
Donnarumma è un fenomeno da quando ha 16 anni, Vicario è un mostro, davvero un altro pianeta. Mi piace molto anche Maignan: se avrò la fortuna di giocarci contro, sicuramente lo osserverò molto bene".
Da piccolo, invece, quali erano i tuoi, miti?
"Julio Cesar e Samir Handanovic, è per loro due che mi sono innamorato di questo ruolo. Poi Gianluigi Buffon, una leggenda".
Stai parlando di portieri che hanno avuto esperienze estere. Donnarumma e Vicario forse fatti fuggire troppo frettolosamente dal calcio nostrano...
"Non vedo l'esperienza all'estero come cosa negativa, ma come possibilità di crescita, anche per tutto il sistema. Credo sia un'esperienza che ti arricchisce anche sotto il profilo umano, io sono molto aperto a questo, e per me sarebbe un'esperienza epica il poterla affrontare".
Torniamo intanto al presente: domenica la sfida al Bologna. Come vi state preparando, complice anche la sosta?
"Siamo sempre stati bravi a mantenere la nostra identità, abbiamo probabilmente fatto punti che nessuno si aspettava, ora dobbiamo solo continuare a lavorare a testa bassa, dando sempre oltre il massimo. Le gare le prepariamo così".